Bimbe con l’acne per effetto della pubertà precoce: ecco come comportarsi sotto il sole

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Bimbe già diventate donne, alle prese con i primi brufoli fin dalla scuola elementare. E donne ‘acrobate’ con gli ormoni impazziti dal troppo stress, che scoprono foruncoli e punti neri dopo i 30-40 anni. Le età dell’acne cambiano: “Da un lato la pubertà precoce la anticipa spesso intorno ai 9-10 anni, dall’altra sono sempre più numerosi i casi di acne adulta fra le donne“. A fotografare il fenomeno è Riccarda Serri, specialista dermatologa e presidente dell’associazione internazionale di ecodermatologia Skineco (www.skineco.org).

REGOLA n. 1: PROTEGGERE LA PELLE DAL SOLE
Con l’arrivo dell’estate, l’esperta detta i consigli su misura per esporsi al sole ‘salvando la pelle’, senza alimentare fioriture di brufoli e cicatrici. “Un tempo si diceva che l’acne al sole guarisce, che abbronzandosi si attenua o scompare“, ricorda Serri all’Adnkronos Salute. Ma attenzione ai luoghi comuni, perché “da un lato c’è una forma di acne detta ‘Maiorca’ che al sole peggiora – avverte la specialista – Dall’altro lato, noi dermatologi vediamo sempre più forme di acne che non solo in estate non guariscono, ma anzi si aggravano“.

ALIMENTAZIONE E FILTRI SOLARI
Se a volte può dipendere dagli ‘eccessi di stagione’, tipici dei ragazzini che in vacanza si sfogano abbuffandosi di pizze e gelati non appena i genitori si distraggono, nella maggior parte dei casi “la colpa è dell’uso di prodotti solari sbagliati: alcuni filtri possono essere acnigeni, quindi peggiorare l’acne“, sottolinea infatti Serri. La prima regola, insegna l’esperta, “è che prima di usare anche in estate i principi attivi anti-acne che si utilizzando d’inverno, bisogna consultarsi con il dermatologo o il farmacista“. Secondo consiglio: anche in estate “la pelle va lavata molto bene mattino e sera“. Terzo: l’uso dei filtri solari ha delle regole. Innanzitutto, “è meglio utilizzarli soltanto negli orari centrali della giornata, dalle 11-11.30 di mattina fino alle 16-17 del pomeriggio“.

MATTINO E SERA
Al mattino presto e alla sera, la dermatologa suggerisce di “non usare prodotti solari. Meglio prendere poco sole, magari indossando un cappello. Perché in questo modo da una parte si sfruttano i benefici del sole (che attiva la vitamina D e favorisce la mineralizzazione ossea), e dall’altra, venendo a mancare ‘l’alibi’ della protezione solare, si evita di esagerare con l’esposizione” selvaggia e si scongiura il rischio di ‘overdose’ di raggi Uv. Bisogna poi scegliere il prodotto giusto. I solari ‘doc’ in caso di acne sono “quelli formulati per pelli grasse/acneiche“.

COSA NON FARE
Meglio “non applicare mai oli o prodotti grassi tipo pomata sulle zone ricche di ghiandole sebacee (viso, decolleté e schiena)“. Inoltre, “bisogna fare attenzione ai prodotti contenenti paraffine e siliconi: specie sotto sole, con l’umidità e il sudore, possono provocare spiacevoli follicoliti“, dice Serri.
La dermatologa consiglia anche di “preparare pelle al sole utilizzando prodotti a base di sostanze antiossidanti e anti-radicali liberi. Servono a proteggere il Dna delle cellule dai danni solari, quindi sono utili ad abbronzarsi non di più, ma meglio“, puntualizza Serri. Per questo motivo, “raccomando sempre prodotti solari che contengono non solo il filtro anti-Uv, ma anche sostanze antiradicaliche“. E sempre per prevenire eritemi e invecchiamento cutaneo, “sono utili anche gli integratori alimentari a base di licopene, beta-carotene, resveratrolo, vitamine C ed E“, elenca l’esperta.

IMPACCHI E MASCHERE NATURALI
E ancora. “Alla sera utilizzare preparazioni con sostanze lenitive e calmanti: impacchi di camomilla, maschere a base di ossido di zinco, oppure di mucillagini di malva o amamelis“. Infine, in generale “meglio evitare i farmaci antibiotici e assumere eventualmente probiotici, perché anche tenere a posto la pancia può aiutare molto“.

GLI EFFETTI DELLO STRESS
Non solo d’estate, ma tutto l’anno, è poi importante imparare a gestire lo stress. Perché se è vero che “l’acne colpisce, in forma da lieve a grave, circa l’80% dei teenager“, negli ultimi anni “sono aumentati i casi di acne adulta femminile legata allo stress“, testimonia Serri. “Nella mia esperienza – calcola l’esperta – mentre 25 anni fa i casi di acne adulta che visitavo si limitavano a un 10% circa, oggi i miei pazienti con l’acne sono per il 70% ragazzi e per il 30% femmine adulte“. Donne ‘fatte e finite’ che magari “non hanno mai avuto un brufolo in vita loro, e all’improvviso a 30-40 anni vengono colpite dall’acne“. C’è comunque anche “un 25% di casi in cui l’acne può perdurare oltre l’età canonica“.

INTEGRATORI A BASE DI MAGNESIO
Al lato opposto, ci sono “bambini (specie femmine) di quarta-quinta elementare che appunto a causa della pubertà precoce hanno già l’acne“, un tempo “tipica dei ragazzini dalla seconda-terza media o prima superiore in poi“.Quanto alle acneiche ‘fuori età’, “in alcuni casi il problema è legato a cure cosmetiche sbagliate; in altri a disturbi ginecologici o intestinali“, ma “spesso è acne da stress. Le donne sono sempre più ‘acrobate’, divise fra casa e lavoro, famiglia e colleghi – riflette la specialista – L’organismo si mette così in assetto di stress: una reazione sana che però, se è eccessiva e non viene ‘tamponata’ in qualche modo, può diventare dannosa. Allora bisogna imparare a difendersi, prendendosi delle pause mentali, rafforzando la psiche con la meditazione, assumendo integratori ad hoc come quelli a base di magnesio“.
Ma il comandamento più prezioso è “mai tradire se stesse e le proprie passioni: ho visto casi di acne comparsi in donne che erano state costrette ad abbandonare un hobby“, conclude Serri.

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