La fastidiosa iniezione per vaccinarsi contro l’influenza potrebbe presto andare in pensione, spedita nel dimenticatoio da un cerotto di piccole dimensioni e indolore. A testarlo, per ora solo su topi, i ricercatori dell’Emory University di Atlanta e del Georgia Institute of Technology. Che, assicurano sulle pagine di ‘Nature Medicine’, hanno visto che il cerotto non solo funziona, ma mostra di indurre una memoria immunitaria più forte, per lo meno nei roditori.
ADDIO INIZIEZIONE
Il “già fatto?” recitato dalla reclame di una puntura che prometteva di ridurre il dolore potrebbe dunque diventare realtà per chi decide di vaccinarsi contro il più classico malanno di stagione. Il cerotto che potrebbe metterla a riposo ha sulla sua superficie 100 microaghi che misurano solo 0,65 millimetri di lunghezza. Piccolissimi e indolori, contengono il principio attivo del siero che rilasciano nella cute.
I VANTAGGI DEL CEROTTO
Semplice da applicare, il cerotto potrebbe garantire una più ampia immunizzazione e trasformare le campagne vaccinali, puntando sul ‘fai da te’ tra le mura di casa.
Anche la seccatura dello strappo dovrebbe essere superata, visto che il cerotto, dopo aver fatto il suo lavoro, si lava via. Per verificarne l’efficacia, i ricercatori statunitensi hanno diviso i topolini in due gruppi distinti, somministrando al primo il vaccino con l’iniezione, al secondo via cerotto. Dopo 30 giorni, hanno infettato le cavie con il virus dell’influenza per testare l’efficacia del siero.
Ebbene, assicurano, il cerotto ha dimostrato di funzionare anche meglio dell’iniezione, inducendo una memoria immunitaria più forte. Sulle pagine del Daily Mail Mark Prausnitz, a capo del team di studiosi di Atlanta, ha detto che la versione ‘umana’ dovrebbe misurare circa un centimetro quadrato e probabilmente non dovrebbe costare più di un’iniezione tradizionale.
QUANDO SARA’ DISPONIBILE
“La tecnologia è pronta per essere testata sull’uomo – assicura – non appena potremo raccogliere i fondi per finanziare uno studio clinico lo avvieremo. Sono ottimista sul fatto – aggiunge – che ci saranno prodotti basati sui microaghi entro tre anni per la somministrazione di altri farmaci, e vaccini contro l’influenza in versione cerotto – stima – entro cinque anni“.