L’anno scorso c’era soltanto l’ateneo di Bologna, ora si è aggiunta La Sapienza di Roma, ma il raddoppio migliora solo un po’ la complessiva performance delle università italiane che nel Qs World university ranking 2010 si incontrano soltanto prendendo in considerazione le prime 200 migliori. Al primo posto della prestigiosa graduatoria, diffusa oggi da Londra e giunta alla settima edizione, c’é Cambridge, che quest’anno scippa il primo posto ad Harvard, dal 2004 in cima alla graduatoria e costretta ora a scendere di un gradino.
Il Nuovo Continente ha dovuto, per la prima volta nella storia della classifica, cedere il passo al Vecchio. L’Italia arriva dopo, parecchio dopo: 176ma si piazza l’università di Bologna che dall’anno passato è retrocessa di due posti e 190ma è La Sapienza di Roma che dal 2009 ha, invece, recuperato ben 15 posizioni.
LE TOP 500
Tra le top 500 del mondo – votate da oltre 15.000 accademici di tutto il mondo (tra cui oltre 700 rettori e prorettori) e 5007 compagnie e società internazionali – sono 15 le università italiane, due in più dello scorso anno (l’ateneo di Milano e quello di Torino), ma soltanto una è del Sud, la Federico II di Napoli, che si piazza al 401mo posto, migliorando, comunque, decisamente la propria prestazione visto che nel 2009 figurava in 451ma posizione. Gli altri atenei del Belpaese che meritano una menzione, sia pure in una top allargatissima (500 best), sono l’università di Padova (261mo posto ora, 312 nel 2009), il Politecnico di Milano (295, l’anno scorso 286), le università di Pisa (300, 322), Firenze (328, 377), Pavia (363, 412) e, dopo le prime 400, Trento, Trieste, Roma Tor Vergata, Federico II di Napoli, Politecnico di Torino, Siena e università degli studi di Torino e Milano. Dieci delle 15 università italiane hanno migliorato la propria posizione nella classifica delle 500 migliori. E questo trend è visibile anche in altri paesi europei, specie in Germania.
LE UNIVERSITA’ PER TROVARE LAVORO
“I governi europei – commenta John O’Leary, membro esecutivo del Qs Academic Advisory Board – hanno incoraggiato la comunità accademica a essere più attiva e aperta a collaborazioni internazionali, anche in risposta ai rankings. Questo maggior scambio è risultato in un maggior numero di citazioni e in un punteggio più elevato nel sondaggio di opinione per un gran numero di prestigiose università europee“.
“E in questi tempi di incertezza economica – aggiunge Ben Sowter, responsabile ricerca Qs – è rassicurante per gli studenti sapere che le migliori duecento università sono anche le favorite dai recruiter. Una laurea conseguita presso una università di reputazione internazionale resta il percorso migliore per entrare con successo nel mondo del lavoro“. Allargando lo sguardo oltre i confini nazionali va segnalato il Mit (Massachusetts Institute of Technology) che balza al quinto posto dal nono dell’anno scorso.
LE UNIVERSITA’ TECNOLOGICHE E SCIENTIFICHE
Una risalita che accomuna un intero settore: le università tecnologiche, infatti, sono quasi tutte in ascesa nella classifica. Nella top ten, infine, si alternano Usa e Regno Unito. Dopo Cambridge e Harvard, la lista annovera Yale, Ucl (University college London), Mit, Oxford, Imperial College London, Chicago, California Institute of Technology e Princeton. Il Qs World university Rankings misura la qualità della ricerca, l’occupabilità dei laureati, le risorse dedicate all’insegnamento e l’impegno per l’internazionalizzazione, usando una combinazione di sondaggi di opinione e dati, incluse le citazioni da Scopus, il più esteso database al mondo di pubblicazioni accademiche.