“A rischio il diritto all’indennità di accompagnamento per le persone con sindrome di Down a causa di controlli sommari da parte dell’Inps“. La denuncia arriva da CoorDown, che in una nota sostiene come, “nonostante la collaborazione da parte delle Associazioni, si moltiplicano in questi giorni visite sommarie e sbrigative, senza gli idonei test di valutazione, che sembrano mirate unicamente alla revoca dell’indennità di accompagnamento“.
“Lo scorso agosto, a seguito di una corrispondenza con l’Inps, il CoorDown aveva avviato la piena collaborazione delle associazioni – si spiega nella nota – nell’ambito di una giusta operazione tesa a smascherare i falsi invalidi, affinché le famiglie delle persone con sindrome di Down fornissero la documentazione necessaria a evitare di essere sottoposte a visita“, come indicato in un decreto ministeriale ad hoc. “Il CoorDown – incalza l’associazione – ha sempre sostenuto con forza la necessità di smascherare i falsi invalidi. La collaborazione, tuttavia, non è stata evidentemente sufficiente alle Commissioni dell’Inps, tanto che le persone con sindrome di Down, in diverse sedi sul territorio nazionale, sono chiamate a visita e, subito dopo, si vedono revocato il diritto all’indennità di accompagnamento. Le visite, come da testimonianza di sempre più numerose famiglie, avvengono senza gli idonei test di valutazione, in modo sbrigativo, sommario e lesivo dei diritti delle persone con sindrome di Down“.
La necessità di controlli accurati
“E’ evidente che la disabilità intellettiva e il grado di autonomia delle persone con sindrome di Down devono essere valutati in modo approfondito – ricorda l’associazione – in base alle scale IADL“, acronimo di Instrumental Activities of Daily Living. “L’Inps, lo scorso luglio, ha pubblicato delle linee guida interne con lo scopo di chiarire la natura e i metodi dei controlli. Alla luce dei fatti – denuncia Coordown – queste linee guida più che a individuare i falsi invalidi sembrano tese a restringere il campo delle persone a cui viene concessa l’indennità tra le quali, in particolar modo, le persone con sindrome di Down, soprattutto adulti che da tanti anni hanno riconosciuto, legittimamente, questo diritto“. Il CoorDown chiede che le “linee guida siano rispettate e che i controlli vengano eseguiti sulla base delle suddette scale di valutazione. Chiede altresì che il Governo metta le famiglie nelle condizioni migliori per poter effettuare i test gratuitamente, poiché molti genitori non riescono nemmeno a individuare le strutture sul territorio a cui rivolgersi“.