Un giorno una Gallinella Rossa stava razzolando nel cortile, quando trovò un chicco di grano. “Questo chicco di grano va piantato,” disse. “Chi lo fa?” “Io no, “rispose l’anatra. “Io neanche,” rispose il gatto. “Io nemmeno,” rispose il cane. “Allora lo farò io,” disse la Gallinella Rossa, e così fece.
Poco tempo dopo, il grano crebbe biondo e rigoglioso. “Il grano è maturo,” disse la Gallinella Rossa, “Chi si offre di mieterlo?” “Io no,” rispose l’anatra. “Io neanche,” rispose il gatto. “Io nemmeno,” rispose il cane. “Allora lo farò io,” disse la Gallinella Rossa, e così fece.
Quando il grano fu pronto per la trebbiatura, la Gallinella Rossa disse: “Chi si occupa della trebbiatura?” “Io no,” rispose l’anatra. “Io neanche,” rispose il gatto. “Io nemmeno,” rispose il cane. “Allora lo farò io,” disse la Gallinella Rossa, e così fece.
A trebbiatura compiuta, la Gallinella Rossa chiese: “Chi porta questo grano al mulino?” “Io no,” rispose l’anatra. “Io neanche,” rispose il gatto. “Io nemmeno,” rispose il cane. “Allora lo farò io,” disse la Gallinella Rossa, e così fece. Portò il grano al mulino e con il grano le fecero la farina; allora tornò a chiedere: “Chi vuol fare un pò di pane con questa farina?” “Io no,” rispose l’anatra. “Io neanche,” rispose il gatto. “Io nemmeno,” rispose il cane. “Allora lo farò io,” disse la Gallinella Rossa, e così fece.
Impastò il pane e lo sfornò; quando chiese: “Chi vuole un pò di pane?” “Io, io!” disse l’anatra. “Anch’io, anch’io!” si aggiunse di corsa il gatto. “Pure io, pure io!” abbaiò il cane. “No, no!” replicò la Gallinella Rossa, “Il pane me lo mangio da sola.” E così fece.
Traduzione di Parole d’autore (Vale76)