Portare indietro le lancette dell’orologio, come è accaduto settimana scorsa con il ritorno dell’ora solare, si trasformerà in un “incubo per 250 mila bimbi italiani“, ovvero per “un piccolo su due”. L’ora di ‘nanna’ in più, infatti, rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio per i bambini della Penisola, che potrebbero incappare in insonnia e notti agitate. Almeno secondo Italo Farnetani, pediatra e docente dell’università degli Studi di Milano Bicocca, che ricorda come i bimbi siano molto abitudinari. E come il loro organismo, rispetto a quello di mamma e papà, abbia minori capacità di adattamento.
Il tempo
Non aiutano cielo limpido e gran sole che in questi giorni hanno caratterizzato gran parte della Penisola. “Il bel tempo – precisa Farnetani – in questi casi non è un alleato perché rafforza i ritmi acquisiti nei mesi precedenti, con l’ora legale. E non dobbiamo sottovalutare il fatto che ogni novità per i bambini rappresenta una piccola grande rivoluzione“.
“Del resto si sono abituati per sei mesi ad andare a dormire, ad esempio, alle 21.30 – riflette il pediatra – Il loro ritmo sonno-veglia è dunque tarato sull’ora legale: improvvisamente domenica sera si ritroveranno a letto un’ora prima e si rigireranno fra le coperte ben svegli e arzilli. Stare a letto senza dormire però, è il primo passo verso l’insonnia, di cui già normalmente soffre un piccolo su tre“.
Favorire il cambio dell’ora
Farnetani prevede dunque giorni ‘difficili’ per i bimbi italiani, ma anche per i loro genitori, soprattutto al ritorno a scuola. E’ bene non sottovalutare la portata di questo cambiamento per i piccoli, ammonisce l’esperto. Almeno per la prima settimana dopo il cambio d’ora sarebbe bene che “gli insegnanti privilegiassero materie e attività che richiedono operazioni più ‘concrete’ rispetto a quelle teoriche“, aggiunge. Questo, in pratica, vuol dire che gli alunni delle elementari dovrebbero fare più compiti scritti, ad esempio temi o disegni, piuttosto che ascoltare spiegazioni orali.
E ancora, “alle medie e alle superiori sono più indicate ricerche di gruppo o correzioni dei compiti – suggerisce Farnetani – che richiedono un impegno di tipo diverso, per aiutare i ragazzini a familiarizzare con il nuova orario“.
10 minuti al dì
Infine, per abituare i piccoli di casa al nuovo ritmo, il pediatra consiglia a mamme e papà di mandare a letto il bambino domenica sera secondo la ‘vecchia’ ora legale, scalando poi 10 minuti al dì. E, approfittando del giorno di festa che quest’anno cade lunedì, lasciarli dormire senza il consueto rituale della sveglia ‘caricata’ per condurli a scuola.
“Con gradualità – assicura Farnetani – in pochi giorni il bimbo si abituerà al nuovo ritmo, ‘rosicchiando’ 10 minuti a sera. C’è chi ci metterà tre giorni, chi una settimana, ma alla fine tutti ‘digeriranno’ il passaggio all’ora solare“.
“Certo – conclude – io sono a favore del mantenimento dell’ora legale tutto l’anno, poiché come pediatra preferirei che i bambini avessero un’ora di sole in più per giocare al parco o in generale all’aria aperta. Finiti i compiti spesso fuori è buio, e questo li costringe a rimanere a casa“.