Il fumo passivo uccide oltre 600mila persone ogni anno, piu’ di un terzo dei quali bambini. Lo rivela una ricerca dell’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanita’) pubblicata su Lancet, che e’ il primo studio globale sugli effetti del fumo passivo. A differenza delle malattie che derivano dallo stile di vita e sono quindi legate alle scelte dei singoli, le vittime del fumo passivo pagano il prezzo di comportamenti altri. Nel 2004, tali vittime sono state l’uno per cento dei decessi a livello mondiale: quasi la meta’ donne, il resto equamente diviso tra uomini e bambini; vittime provocati per il 60 per cento da malattie cardiache, per il 30 per cento da infezioni respiratorie, e infine da asma e tumore ai polmoni.
La morte improvvisa del lattante
Lo studio, effettuato in 192 Paesi, ha scoperto che il fumo passivo e’ particolarmente nocivo per i bambini, i quali sono a piu’ alto rischio di ‘sindrome da morte improvvisa del lattante’, polmonite e asma. I bambini risultato esposti al fumo passivo principalmente nelle loro case. Uno scenario sconfortante al quale bisogna aggiungere i 5,1 milioni di morti causati dalla sigaretta vera e propria. Il problema, avvertono gli autori’ dello studio, e’ che il principale luogo di esposizione al fumo passivo e’ proprio la casa, in luogo in cui i bambini “non possono evitare le fonti di contaminazione, che sono proprio i familiari piu’ vicini“.
La povertà penalizza i bambini
Da notare che i decessi tra adulti sono risultati distribuiti in maniera uniforme tanto nei Paesi ricchi che in quelli poveri; mentre per quello che riguarda i bambini, la poverta’ sembra incidere in maniera piu’ prepotente: il rapporto adulti/decessi di bambini nei Paesi europei ad alto reddito e’ stato 35.388 a 71; ma tale rapporto risulta assolutamente invertito in Africa, 9.514 a 43.375. Attualmente solo il 7,4% della popolazione mondiale vive in aree con una seria legislazione anti-fumo; e dove le leggi vengono applicate, l’esposizione al fumo passivo in luoghi a rischio come bar e ristoranti si riduce del 90 per cento. La legislazione anti-fumo abbassa anche il consumo di sigarette e migliora le probabilita’ che i fumatori si liberino dal vizio. Di qui, il consiglio dei ricercatori che raccomandano la piena applicazione della Convenzione Oms sul Controllo del tabacco (che indica aumenti fiscali sul tabacco, divieti di pubblicita’ e l’utilizzo di imballaggi il piu’ possibile anonimi).