Cartoni animati: Petali di stelle per Sailor Moon

di Redazione Commenta

L’ultima serie dalla saga va dall’atto 43 al 52 della vecchia edizione. Nell’anime corrisponde alla serie Sailor Stars, in riferimento agli Star Seeds (Semi di Stella in italiano), obiettivo del nuovo nemico. Vengono presentate nuove Sailor Senshi della nostra galassia, ma appartenenti a sistemi solari differenti, come le Sailor Starlights. Tra i nuovi personaggi ci sono ChibiChibi, la Principessa Kakyuu e la malvagia Sailor Galaxia. Viene rivelata, inoltre, l’essenza di ogni male, ovvero Chaos, madre di tutti i malvagi presenti nella serie (almeno nel manga).
La storia diverge molto da anime a manga, poiché in quest’ultimo Galaxia cerca solo gli Star Seeds delle guerriere sailor (i Sailor Crystals) ed appaiono molte più Sailor agli ordini di Galaxia.

La serie animata italiana
Sailor Moon, la combattente che veste alla marinaretta venne così animato dalla Toei Animation, specializzata in animazione per i più giovani. La prima serie animata fu trasmessa in Giappone tra il 7 marzo 1992 e l’ 27 febbraio 1993 da TV Asahi, per poi essere rinnovata visto i suoi clamorosi ascolti. Vennero così create altre quattro serie animate, per un totale di 200 episodi e alcuni special. Il passo più lento del manga, rispetto alle serie animata, ha spinto gli autori di quest’ultima a variare la storia originale conferendo all’anime una propria autonomia stilistica e nelle atmosfere, ma comunque mantenendo la trama originale. Il manga è diviso infatti in 5 parti, ognuna trattata da una diversa serie:
* Sailor Moon, titolo rimasto invariato in Italia.
* Sailor Moon R, (Sailor Moon, la Luna splende). La “R” del titolo non è mai stato dichiarato ufficialmente cosa indichi, ma si suppone possa stare per Romance, Return o Ribbon (la “R” è graficamente formata da un nastro).
* Sailor Moon S, (Sailor Moon e il cristallo del cuore) in Italia. La “S” sta per Super.
* Sailor Moon SuperS, (Sailor Moon e il mistero dei sogni) in Italia. Il “SuperS” era, agli inizi della serie, semplicemente “SS”. Per evitare rimandi al nazismo, dopo i primi episodi “SS” è stato sostituito da “SuperS”. In questa serie, infatti, le guerriere del sistema solare interno acquisiscono poteri che permettono loro la trasformazione in Super Senshi.
* Sailor Moon Sailor Stars, (Petali di stelle per Sailor Moon).

L’adattamento
Il doppiaggio e l’adattamento dell’edizione italiana delle cinque serie di Sailor Moon furono curati dalla Deneb film, con Federico Danti (doppiatore dei principali nemici maschili e di alcuni personaggi secondari) come direttore di doppiaggio. Tra i doppiatori italiani compaiono fra le voci le attrici Veronica Pivetti e Marina Massironi e l’annunciatore sportivo Alfredo Danti.
I cambiamenti maggiori della serie riguardarono soprattutto i nomi delle protagoniste, italianizzati nella maggior parte dei casi. Molti elementi culturali giapponesi, invece, furono mantenuti inalterati (scritte sui vari cartelli ed insegne, direzione del traffico stradale), anche se ogni riferimento a Tokyo ed al Giappone vennero totalmente eliminati dai dialoghi ed adattati genericamente, lasciando senza ambientazione precisa tutta la storia[13]. Da notare che il cambio degli adattatori dei dialoghi nelle varie serie, fece sì che molti nomi dei personaggi apparsi nelle singole serie (come i nemici principali e secondari) mantenessero una certa fedeltà all’originale, minata solo in alcuni casi da errata pronuncia.

La censura
Altre modifiche riguardano leggeri cambiamenti nella trama, specialmente a partire dalla terza serie (inserimento di oggetti inesistenti nell’originale a livello di denominazione ed eliminazione del termine Cristallo d’argento chiamato in diverse maniere), modifica di alcuni personaggi nel carattere, nel sesso o nella professione, ma anche errate indicazioni sulla scuola e/o sulle classi frequentate dai vari personaggi.
E’ stata apportata anche una certa dose di ‘censura verbale’ come nei casi di termini quali “morire” o “uccidere”, anche se in alcune occasioni tali termini vengono pronunciati (episodio 44 ed episodio 86).
Il culmine della censura italiana si ebbe però nel 1997, quando la psicologa Vera Slepoj affermò che la quinta serie di Sailor Moon comprometteva seriamente l’identità sessuale dei bambini. L’accusa della Slepoj, piuttosto generica, era basata sulla segnalazione di alcuni genitori, i cui bambini maschi, appassionati di Sailor Moon, rischiavano di giungere ad identificarsi con la protagonista. Successivamente la polemica riguardò anche la presenza delle Sailor Starlights le quali passavano dall’identita maschile della vita quotidiana (che acquisiscono una volta scese sulla Terra per nascondersi da Galaxia), a quella femminile ogni qual volta riprendevano le loro reali sembianze di guerriere.
Questa accusa si concluse con l’introduzione di ‘tre nuovi personaggi’, avvenuta solo in Italia. Si optò in breve per scindere in due i singoli personaggi delle Three Lights, così che le Sailor Starlights apparissero essere le loro sorelle gemelle: ecco che nel momento in cui uno dei tre doveva trasformarsi, la vera guerriera prendeva il suo posto, giustificando così il cambiamento di sesso; Kou Seiya (Seiya) che si trasforma in Sailor Star Fighter, divenne così Sailorstar Regina del Coraggio e così via. (Nel CD Cristalli, Petali e misteri per Sailor Moon venne inoltre spiegato che questo cambio avveniva grazie al seme di stella con cui i due presunti “fratelli gemelli” comunicavano). La quinta serie in realtà, nella prima messa in onda, presentava un doppiaggio più fedele, seppur sempre censurato, in cui le canzoni dei Three Lights erano interpretate da donne, ma soprattutto in cui non erano presenti le ‘contestatissime’ “sorelle gemelle”, inserite a partire dall’episodio 188 a seguito delle suddette polemiche. Con la seconda ed ultima messa in onda, le canzoni delle Three Lights furono dunque ricantate da voci maschili e le ‘sorelle gemelle’ rimasero presenti in tutte le repliche a venire.
Notevolmente modificato inoltre è stato l’ultimo episodio, in cui la protagonista è coinvolta in una battaglia particolarmente violenta e dove, nel finale, viene mostrata in video completamente nuda: un nudo simbolico, casto e coerente con il senso della storia naturalmente, ma che tuttavia fu giudicato “inaccettabile” e quindi censurato dall’allora responsabile della serie, nonché adattatore e voce di Seiya, Nicola Bartolini Carrassi (attivo sulle reti Mediaset dal 1993 al 2003). In molte delle scene in cui Sailor Moon veniva mostrata nuda, si ricorse così a ingrandimenti e sovrapposizioni di immagini per mascherare il seno ed il pube della protagonista; altre scene furono invece sostituite da vari fermo-immagine e sequenze ripescate dall’inizio dell’episodio (spesso in modo incoerente con la trama), impedendo una limpida comprensione del senso della puntata stessa. Inoltre tutti gli intervalli di tempo vuoti tra le battute originali dei protagonisti, furono riempiti con la voce fuoricampo di Seiya, affidandogli così un inesistente ruolo di narratore esterno. (La versione audio di questo episodio è stata pubblicata in Italia dalla RTI Music nella compilation Cristalli, Petali e misteri per Sailor Moon, nella quale compare anche l’adattamento italiano della sigla di apertura originale della quinta serie, Sailor Star Song, interpretata dai doppiatori Simone D’Andrea, Nadia Biondini e Nicola Bartolini Carrassi; quest’ultimo è anche autore delle liriche che risultano in realtà molto diverse da quelle originali).
A parte le altre quattro serie che hanno avuto diverse repliche sporadiche e spesso disordinate, dopo tutte queste polemiche si arrivò ad un brusco arresto dell’intera saga di Sailor Moon nel 2004 per volere dell’autrice con il relativo blocco dei diritti.
Dopo sei anni di assenza dalle televisioni italiane (l’ultima replica della serie risale appunto al 2004 interrotta dopo la prima stagione), l’anime è stato ritrasmesso sul canale a pagamento Hiro di Mediaset Premium dal 1º marzo 2010 al 19 settembre 2010, e dal 23 agosto 2010 è in corso di trasmissione su Italia 1 nella fascia pomeridiana; in questa replica sono state mantenute le sigle italiane (con il relativo “patchwork” storico di sequenze prese dagli episodi) e il vecchio doppiaggio, la schermata col titolo della puntata è stata resa più fedele all’originale giapponese e nelle prime due serie è stata omessa la voce che enunciava il suddetto titolo italiano (rimessa successivamente a partire dalla terza serie); sono state ripristinate integralmente numerose scene che erano state tagliate nelle precedenti trasmissioni (alcune di esse doppiate di recente in occasione della rimessa in onda), ad eccezione degli eyecatch, delle introduzioni e delle anticipazioni all’inizio e alla fine di ogni episodio, e le canzoni presenti all’interno degli episodi, che erano state tolte durante la prima messa in onda, non sono state reinserite, e in alcuni casi sono state mantenute versioni riscritte di esse[22], inoltre non è stato trasmesso l’episodio 89 (che riassumeva le prime due serie e introduceva la terza) rimasto inedito anche nelle precedenti trasmissioni.

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