Pippi si precipitò ad aprire. Era tutta bianca dalla testa ai piedi come un mugnaio e, quando strinsa calorosamente la mano a Tommy e ad Annika, li avvolse in una nuvola di farina.
“Sono proprio felice che siate venuti a trovarmi” disse e, scrollando il grembiule, sollevò una seconda nuvola di farina, facendoli tossire.
“Che cosa stai facendo?” chiese Tommy.
“Bè, se ti dicessi che sto pulendo la cappa del camino, tu, astuto come sei, non mi crederesti, tanto vale confessarti subito che sto impastando: Ma presto avrò finito. Intanto potete accomodarvi sul cassone della legna”.
Come sapeva essere svelta Pippi! Tommy e Annika, seduti sul cassone della legna, furono testimoni della furia con cui si precipitò sulla pasta spianata, e della velocità con cui gettò i biscotti nelle teglie e infilò le teglie nel forno. Pareva di essere al cinema.
“Ecco fatto!” esclamò Pippi alla fine, richiudendo lo sportello del forno sulle ultime teglie. “E che cosa si fa adesso?” chiese Tommy.
“Io non so che cosa abbiate intenzione di fare voi” disse Pippi.
Sono infatti una cerca-cose
“Quanto a me, non me ne rimarrò con le mani in mano, sono infatti una cerca-cose e voi sapete anche troppo bene che questa professione non lascia mai un minuto libero”.
“Cosa hai detto che sei?” chiese Annika.
“Una cerca-cose” rispose Pippi.
“Ma cos’è?” domandò Tommy.