Pessimisti fin dalla culla. Secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università del Michigan (Usa), a ‘regalare’ un atteggiamento negativo e angosciato alle persone sarebbero i livelli di una molecola, il neuropeptide Y (Npy), nel cervello. E, sempre stando alla ricerca, i pessimisti sarebbero geneticamente programmati a manifestare negatività. Secondo i ricercatori, i soggetti con bassi livelli di Npy sono, molto più negativi e vivono con fatica le situazioni stressanti. Inoltre sono anche più vulnerabili alla depressione.
Diagnosi precoce e prevenzione
Il gruppo di studiosi pensa che i livelli di Npy nel cervello siano geneticamente programmati, e spera che la scoperta possa portare a una diagnosi precoce e alla prevenzione di queste condizioni. Il team, si legge su ‘Archives of General Psychiatry’, ha sottoposto i pazienti alla risonanza magnetica funzionale, mentre i volontari guardavano uno schermo con delle parole: alcune neutre, altre negative e altre cariche di positività. Ebbene, in risposta alle parole negative (come assassino) i pazienti con basso Npy hanno mostrato una forte attività della corteccia prefrontale, che elabora le emozioni. Gli altri hanno mostrato una reazione ridotta.
In un secondo test, attraverso un’iniezione di soluzione salina nella mandibola, è stato scatenato nei partecipanti un dolore modesto per 20 minuti. Analizzando le reazioni prima e dopo la prova, il team ha scoperto che i soggetti con bassi livelli della sostanza ‘nel mirino’ erano molto più negativi, sia prima che dopo la puntura. Infine è stato visto che le persone con scarso Npy sono più a rischio di soffrire di depressione. “Speriamo che questo ci possa guidare verso un sistema per stabilire il rischio di sviluppare depressione e ansia“, conclude Brian Mickey, psichiatra e primo autore della ricerca.