Il mago Saro aveva una figlia da maritare. La ragazza era bella ma triste, perché il padre non le faceva mai incontrare i ragazzi che andavano a trovarla, anzi li faceva scomparire. In paese la voce girava, ma il giovane Alessio volle provare ugualmente a incontrare la fanciulla. Sulla via incontrò un vecchio che gli diede un consiglio: “Il sentiero che arriva al castello è pieno di trappole. Per non caderci dentro, appena arrivato osserva la figlia del mago che passeggia. Avvicinati, seguendo i suoi passi”. Alessio fece così e appena arrivato al castello, il mago si complimento’ per la sua furbizia. “Domani farai una seconda prova” gli disse. E infatti, l’indomani mattina si trovo’ davanti un cavallo selvaggio da domare. Ma Alessio sapeva che il cavallo era in realtà il mago. Lo sapeva perché la notte prima, la figlia del mago era andata da lui e glielo aveva rivelato. Gli aveva anche spiegato che per farlo calmare avrebbe dovuto picchiarlo sulla testa per tre volte. Il giovane, che sapeva come fare, lo domo’ in fretta e fu pronto per la terza prova. “Dovrai riconoscere tra cento, la mia mano” gli confidò la giovane. “Ma sarà facile perché sul mignolo ho una cicatrice”. E infatti Alessio la riconobbe senza esitare. Saro non poté più opporsi perché aveva dato la sua parola. E infatti il giorno dopo i due giovani si sposarono e la loro felicità era così grande che anche il mago li festeggiò.
La figlia del mago
di 8 Marzo 2011Commenta