C’era una volta un uomo che aveva due mogli. Una delle due viveva al piano superiore della casa, l’altra al piano inferiore. Un giorno un ladro irruppe nella casa con l’intenzione di appropriarsi di tutto quello che riusciva a prendere. Ma i membri della famiglia si accorsero della sua presenza, anche se era notte e avrebbero dovuto dormire e lo fermarono. Appena fece chiaro, lo portarono alla polizia. Non era stato rubato alcun oggetto, ma il ladro era entrato in casa e questo era un reato. Il giudice stava per infliggere al ladro una punizione, quando l’uomo intervenne per dire: “Gentile giudice, fate di me quello che volete perché è vero che ho sbagliato a entrare in quella casa. Potete rinchiudermi in una cella o farmi sbranare dai cani, potete bruciarmi il corpo ma c’è una punizione che temo più di ogni altra”. “E che cosa non vorresti che ti infliggessi?” chiese curioso il giudice. L’uomo rispose che non avrebbe mai voluto essere il marito di due donne. “E perché mai” chiese il giudice. Allora il ladro spiego’ come era accaduto che era stato preso e non era riuscito a rubare nulla. “Per tutta la notte il padrone di quella casa deve stare in piedi sui gradini della scala perché una delle mogli lo vuole di sopra, mentre l’altra lo chiama di sotto. Una gli tira i capelli e l’altra i piedi. Deve stare scomodo al freddo per ore. Per questo sono stato scoperto e non ho potuto rubare nulla.
Siamo anche noi come l’uomo con due mogli: quando i nostri desideri non sono in armonia e combattono tra loro non siamo in pace e non otteniamo alcuna cosa. Solo l’unita’ di intenti ci da’ la forza di concentrare tutte le energie verso un unico scopo.
Un uomo con due mogli
di 11 Marzo 2011Commenta