L’aurora aveva appena scostato le scure tende della notte, quando Carilla tirò le redini di Mantogrigio. Il cavallo si fermò, sbuffando stancamente, e lei gli accarezzò con affetto il collo muscoloso. “Stai diventando vecchio, ragazzo mio”, disse. “Proprio come me.”
Più in basso, i lunghi pascoli di Snow Haven si perdevano nella nebbia, stretti ta i possenti contrafforti delle montagne stagliate sul chiarore rossastro del cielo. Era difficile credere che fossero trascorsi tanti anni da quando se ne era andata da casa. Il ricordo della notte piovosa in cui era partita, chiedendosi cosa sarebbe stato di lei, restava nitido nella sua memoria. E tuttavia il tempo era passato, lasciando duri segni su di lei così com’era cambiata Snow Haven. Anche da lì poteva vedere che la fattoria stava andando in rovina. Il tetto della casa grande si era curvato sotto il suo stesso peso, e il fossato di sbarramento fatto scavare da suo nonno per scoraggiare gli attacchi degli Ya-Men era pieno di erbacce.
“E’ una tenuta molto vasta”, osservò Lori, la sua giovane compagna, fermando il cavallo accanto a lei. “Non sapevo che i tuoi fossero Comyn.”
Carilla scrollò le spalle. “Sono soltanto una famiglia minore. Certamente nulla di cui vantarsi.”
“Forse non dal tuo punto di vista, ma in confronto alla mia famiglia i tuoi potrebbero essere Hstur. Avresti dovuto avvertirmi, lo sai.”
“Non prendertela”, disse Carilla. “Ti dispiace essere venuta con me?”
“Sei tu che agisci come se ti dispiacesse che io sia venuta: Per tutto il viaggio fin qui, hai detto sì e no dieci parole.”
Fonte: “Le Nevi di Darkover” a cura di Marion Zimmer Bradley
Una Nuova Vita -1-
di 25 Marzo 2011Commenta