La ragazza sbuffò, sprezzante. “Non farmi ronzare le orecchie con i discorsi di ‘quando avrò una certa età’. Dopo ciò che ti hanno fatto, al tuo posto io non rivolgerei mai più la parola a quella gente. E continuo a pensare che tu sia stata una dannata stupida a tornare qui.”
“Allora perché mi hai accompagnato?” replicò Carilla.
“Potevo forse lasciarti viaggiare su queste montagne da sola? Io sono la tua bredini giurata, dopotutto… oppure sono io il problema? Hai vergogna, è così?” la accusò Lori. “Non vuoi che la tua preziosa famiglia sappia che la tua amante è una donna… e per di più una contadina delle terre basse, una misera plebea. E’ vero? Dillo!”
“No! Questo non c’entra niente! E se tu non puoi capire, forse faresti meglio a tornare indietro!” esclamò lei seccata.
“Se avessi immaginato di essere un tale disturbo per te, non sarei venuta affatto”, la rimbeccò l’altra con uguale veemenza. Il suo volto giovane, morbido, era contratto in un’espressione acida che significava guai, come Carilla sapeva per esperienza. Ora sarebbero occorsi giorni prima che Lori tornasse a rivolgerle la parola. E di nuovo si chiese perché si fosse innamorata di una donna molto più giovane di lei.
“Senti”, disse in tono stanco, “tornare qui non è facile per me, lo sai. Forse dovrei andare giù a Snow Haven da sola. Perché non torni ad aspettarmi al rifugio dove abbiamo pernottato? Non è troppo lontano… probabilmente io ce la farò a raggiungerti là prima del tramonto.”
“Se è questo che vuoi.”
Carilla ebbe una risatina aspra. “Non è ciò che voglio, ma sospetto che sia ciò che vuoi tu. Ci vediamo là, allora.”
“Come ti pare.” Il cavallo di Lori mandò un nitrito di protesta quando lei lo fece voltare. Mentre lo spronava su per la pista da cui erano giunte, la ragazza gridò: “Se domattina non sarai tornata, non contare che io ti aspetti!”
Fonte: “Le Nevi di Darkover” a cura di Marion Zimmer Bradley
Una Nuova Vita -3-
di 25 Marzo 2011Commenta