Quando fu di nuovo al loro piccolo campo si fermò di nuovo a guardare Merilys, che dormiva, tra le braccia pelose del kyrri. Sembrava una bambina. Com’era cresciuta e maturata velocemente, pensò, ma loro erano fatti così, quegli umani. Crescevano in fretta, morivano presto, e partorivano molti figli, senza smettere di aumentare le loro conoscenze e capacità, cercando nuove terre e sempre maggior potere. Gli umani erano una razza primitiva e brutale secondo gli ideali dei chieri, e tuttavia avevano una scintilla di quella grandezza d’animo che la sua gente apprezzava. Molto probabilmente, tuttavia, era proprio la loro selvaggia vitalità che consentiva loro di scavarsi una nicchia nell’ambiente ostile di quel pianeta freddo.
E ora, comprese Chiaryl, la loro vitalità offriva una speranza anche alla sua razza morente. Sorrise tra sé mentre spingeva il pensiero a monitorare la crescita di suo figlio nel ventre di Merilys. Le due specie erano evidentemente compatibili, come dimostrava il fatto che lei fosse rimasta gravida. Ma il meticcio sarebbe stato un individuo capace di affrontare la vita? L’embrione sembrava forte e sano, per quanto lui poteva capire col suo rapido sondaggio, e c’erano nette indicazioni che avrebbe avuto le capacità psichiche del pdre, anche se l’aspetto fisico esteriore sarebbe stato quello ereditato dalla madre. Ma era meglio così, decise il chieri, perché se fosse apparso troppo strano i coloni non l’avrebbero accettato.
Merilys cominciò a muoversi nell’abbraccio protettivo di Chacka, e Chiaryl notò stancamente che il sole stava già spargendo pennellate d’indaco nel cielo orientale. Nell’accorgersi che la ragazza si era svegliata, il kyrri aprì subito le braccia, per consentirle di mettersi a sedere. Insonnolita, lei si alzò e andò al torrente per lavarsi la faccia e fare pipì, dietro un cespuglio. Vedere che aveva conservato il suo senso del pudore anche verso di lui dopo tutto qul tempo divertì il chieri. Forse la ragazza si sentiva ancora a disagio per l’intimità che c’era stata tra loro sotto l’influenza del Respirasogni.
Fonte: Marion Zimmer Bradley Presenta “Le Nevi di Darkover”
Il Chieri -5-
di 1 Aprile 2011Commenta