Ci furono uomini che hanno pensato di poter possedere altri uomini, anzi, prima di tutto di poter possedere donne e bambini, e se li presero con la forza bruta. Gli altri protestarono ma finirono col subire. Persino le donne accettarono, non tutte ma la maggioranza. La storia è lunga, ma vedi tu stessa come viviamo adesso’. State vivendo alla rovescia. Come fate a vivere alla rovescia? ‘Con molta sofferenza, rincorrendo la felicità, cercando la gioia anche dove sembra ci sia solo dolore, affannosamente, sapendo in qualche modo che tutto potrebbe essere diverso’. La dea ha permesso tutto ciò? ‘Gli umani l’hanno permesso. La dea è stata scelta dagli umani. Ora è pieno di Dei maschi.’ Come andrà a finire? ‘Ritroveremo la memoria ma non basterà, dobbiamo inventare un nuovo modo di vivere’. Non è sufficiente semplicemente rimettere le cose a posto, come sono per il mio popolo? Mi ha sorriso e ha scosso la testa. Poi mi sono svegliata.”
L’assemblea er silenziosa, i bambini si erano addormentati, gli adulti erano spossati e insonnoliti. La Madre chiuse gli occhi, tutti si sentirono autorizzati ad andare a dormire e a provare a non pensare alle previsioni dell’anziana. Rientrando nelle case diedero uno sguardo fugace alle immagini della Dea e si affidarono alla sua protezione.
A fianco della Madre solo Irani rimase vicino al fuoco, vigile, sveglia.
Kulìa scese dall’albero e si avvicinò. Posò la testa sul grembo di sua madre.
Non era un buon segno?
La ragazzina continuava a pensare: in fondo quella donna del racconto aveva sorriso. Non era un buon segno? Inventare una nuova vita: cominciò a immaginarselo. Era meglio che pensare tutto alla rovescia. Aveva paura ma formicolava tutta di idee. Era sicura che se si fosse trovata anche lei in un mondo alla rovescia di certo avrebbe potuto inventare il modo di cambiare quella vita, anche se ci fossero voluti migliaia di anni. Era sicura che sua madre ed altri come lei avrebbero potuto farlo e sentì che alla paura si mischiava una decisione acerba ma tenace. La luna sorgeva luminosa e magnifica, testimone delle speranze di una ragazzina, della concentrazione dolorosa di una donna e della consapevolezza di una vecchia che perseverare e proteggere non sarebbe mai stato sufficiente.FINE
Fonte: Sara Morace, “I Racconti di Domani”