Occhio ai pesticidi. I ricercatori del Columbia Center for Children’s Environmental Health della Mailman School of Public Health (Usa) hanno rilevato un legame tra l’esposizione prenatale all’insetticida clorpirifos e un deficit del quoziente intellettivo dei bimbi all’età di sette anni. Si tratta del primo studio che valuta la neurotossicità dell’esposizione prenatale al clorpirifos sui banchi di scuola, e i suoi risultati sono pubblicati on line su ‘Environmental Health Perspectives’.
Il clorpirifos
Fino al 2001, anno in cui fu vietato per l’uso all’interno delle abitazioni dalla US Environmental Protection Agency, il clorpirifos, pesticida organofosfato, era uno dei più diffusi Oltreoceano. In un campione di 265 bambini appartenenti alle minoranze di New York City, nati prima del divieto, i ricercatori hanno ritrovato le prove che l’aumento della quantità di questa sostanza nel sangue del cordone ombelicale si associa a una diminuzione delle prestazioni cognitive all’età di 7 anni.
L’esposizione all’insetticida e il QI
In particolare, una maggiore esposizione prenatale al pesticida è stata associata a punteggi più bassi in due diversi livelli di misurazione della Wechsler Intelligence Scale for Children. In media, per ogni punto in più nello standard di esposizione al clorpirifos, il quoziente intellettivo è risultato ridotto dell’1,4% e la memoria nel lavoro del 2,8%. Questo significa che i bambini che subiscono un’esposizione superiore del 25% ai livelli standard, avranno in media un punteggio del 5,5% più basso nei test di memoria nel lavoro e del 2,7% minore per il quoziente intellettivo, rispetto ai coetanei che hanno ‘accumulato’ i livelli minori di esposizione.