Il buon andamento delle cose… non era sufficiente. Gli esseri umani potevano capovolgere il giusto ordine della vita e farsi del male. Molto male. I nuovi pensieri di Irani si mischiavano alla responsabilità probabile di essere la prossima Madre. Non era pronta, non lo sarebbe mai stata. C’erano donne anziane più sage di lei, più esperte, eppure… Alla prossima festa d’estate sarebbero andati tutti alla Grande Casa, costruita da loro e dagli abitanti dei villaggi più prossimi. La Madre le aveva fatto capire che avrebbe annunciato di essere abbastanza anziana da indicare chi poteva sostituirla nei compiti più impegnativi. Le aveva accennato che poteva essere lei, Irani, ad essere proposta.
Questo sogno nuovo e tremendo e le parole della donna Marija che aveva udito venire dalla bocca della Madre cambiavano tutta la prospettiva dei suoi pensieri. Le donne che insieme con lei le avevano le avevano udite le se affaccendavano intorno e chiedevano, senza dirlo apertamente, una spiegazione. Si sentiva sollecitata ma non sapeva come regolarsi: Erano le amiche e le compagne di sempre. Si lavarono i capelli a vicenda, profumandoseli poi con dolci essenze. Era piacevole e rilassante, ma Irani si sentiva ugualmente inquieta. Si allontanò a controllare le messi. Nei campi tutto procedeva bene, alzò lo sguardo verso le montagne. Le montagne di sempre, le messi di ogni anno, la ruota della vita che si rinnova, la Dea generosa e confortante che garantisce il ripetersi del ciclo vitale. Come poteva venir meno tutto ciò?
Fonte: Sara Morace, I Racconti di Domani
Una Giornata Normale -4-
di 27 Aprile 2011Commenta