Viviamo di visioni. Viviamo di sogni. Viviamo di miracoli. I miracoli vengono a noi nella nostra vita quotidiana, nelle nostre cerimonie, nelle nostre preghiere. Ogni giorno è un miracolo per noi.
Molte volte, quando facciamo il richiamo dell’aquila, ho visto l’aquila apparire nel cielo vuoto e girare sopra la nostra testa. L’aquila è testimone del Grande Spirito, gli occhi di Wakan-Tanka.
Una volta ho avuto un sogno-aquila. Ho lasciato il letto e sono volato via con l’aquila, sotto il sole, sopra le nuvole. Dopo aver descritto dieci cerchi in volo lassù in cielo, sono volato di nuovo nel mio letto. L’aquila è scesa insieme a me e ha girato quattro volte attorno alla mia testa, poi è volata via.
Da allora, ogni volta che l’aquila viene da noi durante le nostre cerimonie, la saluto sempre con amicizia. Lei si ricorda di me e io mi ricordo di lei. Ci teniamo d’occhio a vicenda. L’aquila è il mio simbolo. Nella nostra Via c’è sempre un simbolo: è il nostro potere personale che ci ricorda il Grande Spirito e ci ricorda di agire bene.
Alcuni missionari sono venuti ad assistere ad una delle nostre cerimonie. Ci hanno osservato mentre danzavamo. Io ho detto loro: “Voi tutti, guardate in cielo. Vedete, l’aquila è venuta a unirsi a noi!”
L’aquila si è avvicinata ed è planata proprio giù al centro dello spiazzo per la cerimonia, poi è rimasta lì su un piede solo, con una zampa in aria. Tra gli artigli portava due penne e le ha depositate sulla propria testa, come una corona. Poi ha cominciato a danzare e noi abbiamo danzato con lei. Tutti abbiamo pianto vedendo la danza dell’aquila. Persino i missionari piangevano: “Non ci possiamo credere!”, dicevano. “Non può essere vero!”
Invece è accaduto. Wakan-Tanka ha danzato con noi.
Liberamente tratto da: Harvey Arden, “Nobile Uomo Rosso”