Era stata accolta nell’assemblea degli adulti e questo le importava assai di più, e gli argomenti in discussione erano per lei molto più interessanti. La fiducia e la considerazione di cui aveva goduto in primo luogo da parte di sua madre e sua nonna la riempivano di orgoglio. Il giovane Fulan, regalandole la collana, le aveva delicatamente chiesto di passare più tempo insieme e si incontravano al ruscello verso il tramonto per brevi momenti che i preparativi della festa concedevano loro. Brevi ma deliziosi momenti in cui stavano imparando a conoscersi, guardinghi ma sempre soridenti.
Kulìa si sentiva un po’ sballottata tra questo sentimento nascente e le preoccupazioni per le novità portate dal mare. Dovette riconoscere a se stessa che aveva timore ma era anche eccitata di doversi misurare con i quesiti che le notizie giunte suscitavano. Poi si rese conto che anche il suo nuovo amico (nuovo amico? Ma se si conoscevano sin da piccoli!), il suo nuovo amore per meglio dire, era giunto insieme con le barche dei pescatori, era giunto dal mare, e anche quella era una novità. Decisamente molto piacevole. Le novità dunque non sono solo inquietanti, e non disturbano sempre i cicli vitali anzi talvolta li arricchiscono. I cambiamenti possono essere potenti, altrimenti come mai si sentiva così cambiata?
Fonte: Sara Morace, I Racconti di Domani
La festa d’estate -3-
di 24 Maggio 2011Commenta