“Gli umani non rinuncieranno mai alla bellezza, la riconosceranno e la cercheranno sempre, ma non è sufficiente. Così come gli umani sapranno sempre ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è utile e ciò che non lo è, ciò che è vero e ciò che è falso. Eppure sembrano dimenticarlo in nome dei vantaggi che pensano di ottenere a danno degli altri. Oppure accettano di dimenticarlo sperando di entrare a far parte dei pochi che si approfittano dei molti e di godere così di una situazione magari solo n poco migliore della precedente. Di possedere di più per sé e per i più prossimi. O per il proprio popolo a danno di altri popoli.”
“Non capisco, Marija. Che contentezza può esserci a far danno ad altri che ne soffriranno? Come si può essere contenti mentre altri piangono?”
“Non c’è vera contentezza, infatti. C’è l’idea, profondamente sbagliata, che impadronendosi di cose e persone si possa essere felici. Si finisce col non esserlo e allora, continuando nell’errore, si pensa di averne ancora troppo poche e di doversene procurare ancora. E così via, per l’intera vita.”
“E’ tutto sbagliato, così”
“Lo è, Irani. Ma tante e tanti la pensano diversamente, cercano il bene e provano a vivere bene. E a convincere altri a scegliere questa strada e a reinventare una vita felice per tutti. In questo cammino abbiamo commesso tanti errori ma non lo abbiamo abbandonato.”
“E noi quali errori stiamo commettendo? Perché è di questo che si tratta, non è vero? Noi pensiamo di poter continuare a vivere armoniosamente come facciamo ma ad un certo punto non sarà più possibile, perché avremo commesso -stiamo commettendo?- degli errori di cui ci renderemo conto troppo tardi?”
“Irani, sorella mia, io posso solo dirti che nelle vostre scelte c’è un seme prezioso per tutti gli umani a venire, e che la pianta deve essere coltivata, nutrita, rinforzata perché non crescerà da sola. E’ una pianta diversa dalle altre, non le basta il sole e la pioggia, il vento e la luna. Ha bisogno di cure e attenzioni continue, che vanno pensate e condivise da ogni singola persona e da tutte insieme. E’ una pianta speciale che non conclude mai il suo ciclo, che non è mai troppo vecchia anzi è molto giovane, ma che è rigogliosa e in buona salute solo quando ciascuna persona le dedica attenzione e pensieri e li condivide con gli altri. E’ la pianta della vita felice, e siamo solo noi umani che possiamo coltivarla. Non possiamo affidarla a nessuno se non a noi stessi.”
Fonte: Sara Morace, I Racconti di Domani
La Pianta della Vita -5-
di 13 Maggio 2011Commenta