I ladri non potevano sapere che il Signor Nilsson non era che una scimmietta, rannicchiata a dormire nel suo lettino dipinto di verde, con una copertina da bambola sulla pancia. Pensarono che fosse il padrone di casa, a chiamarsi Nilsson, e si scambiarono un’occhiata d’intesa.
“E’ meglio ripassare più tardi” significava quell’occhiata, ma a Pippi dissero: “Eravamo entrati soltanto per sapere che cosa segna il tuo orologio”. Erano così eccitati, da dimenticare completamente il panino imbottito. “Grandi e grossi come siete e non sapete che cosa segna l’orologio?!” si meravigliò Pippi.
“Ma le ore, naturalmente! Scommetto che non sapete nemmeno che cosa sia un orologio: è un arnese tondo, che può andare avanti o indietro, ma che comunque cammina cammina e non arriva mai alla porta. Se avete altre questioni da pormi, dite pure” aggiunse, incoraggiante.
I vagabondi pensarono che Pippi fosse troppo piccola per intendersi di orologi; quindi si volsero e uscirono senza una parola.
“Voi, ad ogni modo siete un po’ indietro, mi pare” commentò Pippi.
Felicemente usciti, i vagabondi si stropicciarono le mani dalla gioia:
“Hai visto quanti soldi! Misericordia!” esclamò uno dei due.
“Sì, a volte si ha fortuna” disse l’altro; “l’unica cosa da fare è aspettare che la ragazzina e quel tale Nilsson si siano addormentati. Poi ci introduciamo nella casa e mettiamo le mani sul malloppo”.
Fonte: Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe
Pippi e i ladri -2-
di 20 Maggio 2011Commenta