Un giorno Tommy e Annika trovarono una lettera per loro nella cassetta della posta. “Per Tommy e Annika” c’era scritto sulla busta. Nella busta c’era un cartoncino con poche righe: “Tommy e Annika devono venire dommani pomerigo da Pippi, per il suo compliano. Abiti: cueli che volete”.
Tale fu la gioia di Tommy e Annika, che cominciarono a saltare e a ballare. Capivano benissimo quello che voleva dire il cartoncino, per quanto fosse scritto così stranamente. Pippi aveva sudato sette camicie. Se anche quella volta a scuola non aveva preso troppo sul serio la lettera “i”, la verità era che un pochino sapeva scrivere.
Ancora al tempo in cui navigava, un marinaio di suo padre era solito sedere con lei a poppa e ogni tanto, di sera, cercava di insegnarle qualcosa. Purtroppo Pippi non era una scolara molto paziente, e di punto in bianco si poteva dire: “No, Fridolf (si chiamava ifatti Fridolf, quel marinaio), no, Fridolf, di questo non m’importa un fico secco! Preferisco arrampicarmi sull’albero maestro per vedere che tempo farà domani”. Perciò non c’è da stupirsi se fece una gran fatica a scrivere: ci aveva messo tutta una notte a scribacchiare quel cartoncino d’invito, e all’alba, quando le stelle incominciavano a impallidire sul tetto di Villa Villacolle, si era avviata verso la villa di Tommy e Annika per imbucare la lettera nella loro cassetta.
Fonte: Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe
Pippi festeggia il suo compleanno -1-
di 26 Maggio 2011Commenta