La povera Annika, invece, non voleva saperne a nessun costo, ma poi pensò che poteva anche darsi che un piccolissimo fantasma scendesse da lei, mentre rimaneva sola a sedere in cucina. E questo bastò a convincerla, perché preferiva essere in mezzo a migliaia di fantasmi in compagnia di Pippi e Tommy, piuttosto che sola in cucina con il più piccolo bambino-fantasma.
Pippi si mosse per prima e aprì la porta delle scale che conducevano in soffitta. Era buio pesto. Tommy si aggrappava a Pippi e Annika si agrappava ancor più forte a Tommy, mentre i gradini scricchiolavano e cigolavano ad ogni passo.
Tommy cominciò a pensare che sarebbe stato meglio lasciar perdere; quanto ad Annika, non aveva alcun dubbio sull’argomento.
Poco dopo la scala terminò e si trovarono in soffitta. Anche qui l’oscurità era completa, ad eccezione di un sottile raggio di luna che tagliava obliquamente il pavimento; il vento sibilava e fischiava attraverso tutte le fessure.
“Ehi! Tutti voi fantasmi!” gridò Pippi.
Ma, se anche ce n’era qualcuno, nessuno rispose. “E’ esattamente come pensavo” disse Pippi: “sono andati alla riunione del Comitato Direttivo dell’Associazione Spettri e Fantasmi”.
Annika si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, e in cuor suo pregò che la riunione si protraesse a lungo. Ma proprio in quell’istante si udì uno spaventoso versaccio in un angolo lontano della soffitta.
Fonte: Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe
Pippi festeggia il suo compleanno -9-
di 30 Maggio 2011Commenta