In Scozia, presso l’Università di Edimburgo, è stato creato in laboratorio il primo rene artificiale utilizzando cellule staminali prelevate da liquido amniotico umano.
“Abbiamo compiuto notevoli progressi per avere in vitro qualcosa di simile alla struttura complessa di un rene fetale – dichiara il Professor Jamie Davies dell’Università di Edimburgo, alla guida dell’importante progetto – La speranza è che, una volta impiantato in un essere umano, l’organo possa svilupparsi autonomamente per svolgere le funzioni del rene malato.”
Cellule staminali pluripotenti
“Il liquido amniotico si conferma una fonte molto preziosa di cellule staminali pluripotenti grazie alle sue caratteristiche di proliferazione, differenziazione e stabilità genomica” – afferma il Professor Simoni, Direttore Scientifico di Biocell Center, l’unico centro al mondo in grado di processare e crioconservare queste cellule grazie ad una tecnologia brevettata e messa punto dai propri ricercatori.
“La scoperta del gruppo di ricerca del Professor Davies è un ulteriore passo avanti in un campo dove Biocell Center opera da tempo. – prosegue il Professor Simoni – Il nostro Paese e’ all’avanguardia negli studi delle cellule staminali – in particolare quelle amniotiche – e le ricerche che abbiamo in corso sono molto promettenti nel campo delle malattie degenerative e della terapia cellulare.”
La validità degli studi sulle staminali amniotiche
Biocell Center, con i suoi laboratori e le sue criobanche, è leader mondiale nella crioconservazione del liquido amniotico e negli studi sulle cellule amniotiche e dei villi coriali, essendo stata la prima ad investire in un campo che solo pochi anni fa era pressoché inesplorato. Oggi migliaia di mamme hanno deciso di conservare le cellule staminali estratte dall’amniocentesi, e i criocongelatori di Biocell di Busto Arsizio (Va), Boston (Massachusetts, USA) e Sorengo (CH) costituiscono la più grande banca al mondo di staminali amniotiche, fonte potenzialmente importantissima per lo sviluppo delle ricerche nel settore.
“I risultati raggiunti dal gruppo di scienziati guidati dal Professor Davies – conclude il Professor Simoni – unite alle nostre ricerche e a quelle in corso a livello internazionale, testimoniano la validità degli studi sulle staminali amniotiche, le uniche che uniscono risultati scientifici e compatibilità etica”.