Tra le più comuni complicanze che possono insorgere durante il periodo di gravidanza vi è la gravidanza extrauterina, definita anche ectopica. La gravidanza extrauterina consiste in una condizione nella quale il feto si annida fuori dall’utero, nel 98% dei casi nella tube di Falloppio, ma anche nelle ovaie, nell’utero e meno frequentemente nell’addome.
Da cosa dipende? Da diversi fattori quali l’età della donna, dall’endometriosi ( una malattia del tessuto dell’utero), trattamenti di procreazione medicalmente assistita, infezioni o interventi.
Come si manifesta? Generalmente con secrezioni vaginali e conseguente sanguinamento.
Quali sono i sintomi? La gravidanza extrauterina si presenta nella maggior parte dei casi con frequenti dolori pelvici, con mestruazioni scarse o molto abbondanti, sensazione di malessere generale, capogiri e tachicardia.
Come viene diagnosticata? La gravidanza extrauterina può essere diagnosticata alla settima o ottava settimana di gravidanza quando si presentano i primi sintomi con un’ecografia transavaginale, e con il test beta-HCG, l’ormone fondamentale per lo sviluppo della gravidanza.
Come si cura? Dipende ovviamente dalla gravità della situazione. Se è stata effettuata una diagnosi precoce e quindi la gravidanza è ancora nella fase iniziale si interviene farmacologicamente. Se la gravidanza si presenta in uno stato avanzato e quindi con dolori e emorragie, in quel caso sarà necessario intervenire chirurgicamente.
Nonostante il rischio di mortalità risulti basso, la gravidanza extrauterina rappresenta una delle complicanze più gravi che possono compromettere lo sviluppo del feto.