Abbiamo affrontato più volte il problema dell’infertilità, che si presenta già nelle donne di 20 anni. Si è parlato di problemi di fertilità legati all’età troppo avanzata, all’inquinamento delle aree urbane industrializzate e ad una scorretta alimentazione.
Gli studi mostrano che, il mancato raggiungimento di una gravidanza è dovuto non solo alle cattive abitudini che una donna ha, ma anche da un particolare enzima che, secondo alcuni ricercatori, ha la capacità di agire come interruttore naturale della fertilità in una donna. L’enzima in questione è chiamato SGK1 e oltre a regolare la possibilità di concepire, riduce anche il rischio di aborto.
La ricerca è stata condotta da un team di ricercatori dell’Università di Warwick che, analizzando alcuni campioni di tessuto uterino di donne, hanno evidenziato che, una donna su 6 aveva avuto difficoltà nel rimanere incinta e una donna su 100 invece, era stata “accompagnata” da aborti ricorrenti. In pratica, la concentrazione di questo enzima SGK1 deve avere livelli alti per aumentare la possibilità di una gravidanza e per diminuire il più possibile il rischio di incorrere in un aborto spontaneo.
Ovviamente bisognerà tener conto anche di altri fattori come quelli legati alla cavità uterina, ai disordini dell’ovulazione e all’endometriosi. Questa scoperta potrebbe risultare particolarmente utile per risolvere molti problemi legati all’infertilità e ridurre al minimo gli aborti.