Proprio qualche giorno fa si è celebrata la decima edizione dell’Obesity Day, Campagna di Sensibilizzazione Nazionale su sovrappeso e salute, avente come obbiettivo quello di consigliare al meglio il corretto stile di vita e di controllare la dieta alimentare di adulti e bambini.
L’obesità, in particolare quella infantile, è una malattia che colpisce un bambino su quattro toccando picchi elevati negli Stati Uniti e negli ultimi anni anche in Italia. Spesso si pensa che questa patologia sia dovuta solo ed esclusivamente ad una scorretta alimentazione ma non è proprio così. L’alimentazione scorretta è certamente il fattore scatenante dell’obesità ma questa condizione è causata anche da una vita sedentaria, disordini ormonali e da familiarità.
Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dall’University of Otago di Dunedin, in Nuova Zelanda, ha constatato che dormire poco, altera l’equilibrio energetico, aumentando il consumo di grassi e riducendo quello dei carboidrati. La ricerca ha coinvolto in tutto 244 bambini di età compresa tra i 3 e i 7 anni, dei quali sono state analizzate le ore passate a dormire, la dieta alimentare, l’attività fisica e l’indice di massa corporea. Dai risultati ottenuti si è evidenziato che nei bambini tra i 5 e i 7 anni che dormivano meno di 11-12 ore al giorno, aumentava del 61% il rischio dell’obesità.