Abbiamo già parlato in numerosi articoli di un problema ostetrico purtroppo diffuso tra le future mamme, il parto pretermine. Oggi, un parto prematuro costituisce la principale causa del 75% delle morti neonatali, una patologia particolarmente pericolosa per mamma e bambino.
Il parto pretermine, è quel parto che si verifica prima della 37esima settimana di gestazione e a tutt’oggi multifattoriale. Tra le varie cause troviamo malattie della madre come diabete, gestosi, ipertensione, un distacco della placenta, fibromi uterini, la dipendenza da alcool, dal fumo eccetera. Secondo alcuni ricercatori dell’Università della California, anche l’inquinamento atmosferico e quindi smog e agenti inquinanti svolge un ruolo negativo sullo sviluppo di un feto predisponendo quest’ultimo a venire al mondo prematuramente.
L’inquinamento atmosferico risulta essere il principale responsabile del 30% delle nascite pretermine. In particolare, i combustibili fossili come petrolio e carbone (e tutti i loro derivati) sono noti per essere i più pericolosi per la salute delle mamme e dei loro figli che vivono in città.
Questo studio ha preso in esame i dati di 100 mila nascite a partire dal giugno 2004 tenendo conto dello stato di salute, dell’età, di fattori etnici e sociali delle mamme e delle qualità dell’aria. Risulta che, i veleni associati al traffico urbano presenti nella zona presa in esame, aumentavano il rischio di parto prematuro e conseguente calo del peso alla nascita.