L’autismo è un disturbo che coinvolge diverse funzioni celebrali e che comporta ai soggetti colpiti, l’isolamento, iperattività fisica, difficoltà nell’apprendimento, mutismo e elevate capacità intellettuali. Un handicap piuttosto serio di cui tutt’oggi non se ne conosce la cura. Numerose ipotesi sono state fatte nel tentativo di fare luce su quali siano le cause che generano la sindrome autistica. Alcuni studi ipotizzano che i fattori che potrebbero avere un ruolo significativo nella genesi dell’autismo sono quelli legati all’ereditarietà e alla non ereditarietà, a delle anomalie strutturali celebrali e ad elementi ambientali.
Secondo un recente studio dell’University of California a Davis negli Stati Uniti, esiste una relazione tra la febbre in gravidanza e lo sviluppo dell‘autismo. La febbre si sa, è una risposta fisiologica positiva per la nostra salute in quanto ci fa capire che il nostro sistema immunitario è efficiente. Durante la gravidanza però, l’innalzamento della temperatura della futura mamma può mettere a serio rischio la salute del bambino, predisponendolo a ritardi dello sviluppo.
La nuova ricerca è stata effettuata su un campione di 538 bambini, di cui 421 con sviluppo normale e 163 con un ritardo ma non affetti da sindrome autistica. Dai risultati ottenuti è emerso che, le mamme che durante il periodo di gestazione avevano contratto l’influenza avevano un rischio maggiore di quelle che invece non avevano avuto nessun problema.
Questo non vuol dire che l’innalzamento della temperatura corporea aumenta il rischio di autismo ma che i farmaci antipiretici possono avere un’influenza positiva nel proteggere il nascituro dal rischio di ritardi dello sviluppo.
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