Sta arrivando la tipica influenza stagionale e, ad essere più colpiti, sono i bambini. Nelle prime fasi dello sviluppo, infatti, le vie respiratorie dei bambini sono più suscettibili alle infezioni, per questo è necessario prevenire il contatto con gli agenti patogeni e, solo dove necessario, vaccinare i bambini.
Il vaccino, infatti, non è una soluzione per l’influenza, ma ci sono dei casi in cui si rende necessario, ovvero quando si è in presenza di bambini che presentano già delle patologie al livello dell’apparato respiratorio che potrebbero complicarsi in caso di influenza e compromettere ulteriormente lo stato di salute del piccolo.
La vaccinazione antinfluenzale nei bambini non deve essere mai fatta prima del 6° mese di vita del bambino, e comunque è un intervento che deve essere discusso e pianificato con il medico che ha in cura il neonato. Vano tenuti sotto stretta osservazione e vaccinati i bambini che presentano, oltre ai bambini affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, i bambini che soffrono di diabete e di altre malattie metaboliche e chi presenta malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie.
Altri casi in cui la vaccinazione antinfluenzale si rende necessaria nei più piccoli è quando il bambino dovrà essere sottoposto ad un intervento chirurgico già programmato il cui esito potrebbe essere compromesso da una condizione di salute non ottimale per l’intervento stesso.
Per tutti gli altri bambini che non presentano patologie pregresse il vaccino antinfluenzale dovrà essere discusso caso per caso con il medico curante.