Il Telefono Azzurro, come già capitato in occasione del sisma dell’Aquila, ha fornito indicazioni pratiche ad adulti e genitori affinché gestiscano nella maniera corretta l’emergenza emozionale dei bambini. Questi sono vittime fisiche e mentali di una tragedia. Come si aiutano?
Ecco alcuni consigli per aiutarvi a gestire il trauma dei vostri piccoli interessati dal terremoto, consigli che arrivano dal Telefono Azzurro e in questa prima parte si rivolgono a tutti:
- trovate il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme ai vostri figli e parlare con loro;
- ascoltate le loro domande, anche se ripetitive e insistenti, e rispondete loro con sincerità;
- evitate il più possibile di mostrare la vostra ansia e le vostre preoccupazioni;
- scegliete parole semplici e utilizzate esempi concreti e comprensibili per i bambini per spiegare quello che sta succedendo;
- rispettate le emozioni e le paure dei bambini, anche se possono sembrare eccessive o irrazionali;
- evitate che i bambini siano esposti a situazioni che ricordano l’evento traumatico vissuto: ne è un esempio essere ripetutamente esposti a dolorose immagini televisive;
- prestate attenzione alla maniera in cui l’ansia può esprimersi nei bambini: mal di testa o mal di pancia ricorrenti, senza che sia identificata alcuna causa organica, posso essere sintomi del trauma.
Si passa poi alle informazioni specifiche divise per fasce d’età. Riportiamo ancora i consigli del Telefono Azzurro.
Per genitori di piccoli fino a 6 anni:
- state loro molto vicini, evitando separazioni a meno che non sia strettamente necessario;
- rassicurateli e fateli sentire protetti, mostrandovi il più possibile tranquilli;
- dedicatevi insieme a loro ad attività rilassanti, come leggere una fiaba, passeggiare, giocare, ascoltare la musica.
Per i bambini delle scuole primarie:
- aiutate i bambini a dare un nome alle emozioni, per riuscire a definirle e quindi a gestirle;
- ascoltate i bambini quando desiderano parlare, accogliendo le loro domande e fornendo risposte chiare e semplici;
- rassicurateli sul fatto che è del tutto normale sentirsi tristi e arrabbiati e che non si devono sentire “cattivi” o “sbagliati” se sperimentano queste emozioni.
Per preadolescenti e adolescenti:
- date loro supporto e rispettate sempre il loro punto di vista e le loro emozioni;
- fateli sentire importanti nella gestione delle prime ore dopo il sisma e nel processo di ritorno alla normalità, valorizzando il loro aiuto e le loro capacità;
- prestate attenzione a eventuali comportamenti aggressivi o autodistruttivi e, qualora tali atteggiamenti persistano, fatevi aiutare da un esperto.