Sono i bambini quelli che leggono di più in Italia: un segno di speranza per il futuro ed il segno che da questo punto di vista i più piccoli in età scolare sono ben seguiti e curiosi di conoscere il mondo attorno a loro anche se solo attraverso le pagine di un romanzo.
I dati raccolti dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sui consumi culturali, in collaborazione con Pepe Research presentata a Tempo di Libri, la Fiera internazionale dell’Editoria, parlano chiaro: il 69% dei bambini dagli 0 ai 13 anni legge libri ed apprezza farlo ed a prescindere dal supporto sul quale sono contenuti i testi (inserendo quindi nella stima anche ebook ed audiolibri), tale percentuale passa all’82% del totale. Qualcosa che non si può dire degli adulti. Si scende un po’ per quel che concerne il segmento della fascia 14-75 anni ma i dati rimangono comunque molto positivi.
Va detto che l’avere un approccio facilitato alla tecnologia ha reso i bambini più avvezzi ad imparare a leggere ed a coltivare questa capacità: certo, vi sarebbe bisogno di mantenere un controllo su quello che è il navigare in internet degli stessi ed il loro uso dello smartphone ma per assurdo tale “passione” è riuscita ad influenzare i minori in modo positivo nei confronti dei libri e della loro capacità di intrattenimento.
I 59% dei bambini dagli 0 ai 3 anni “legge” libri tattili, attivi e pop up per poi passare intorno ai 6 anni di età, a prescindere dalla propria precocità all’atto del leggere. L’autonomia nei temi viene cercata già tra i 4 ed i 6 anni per poi essere raggiunta quasi completamente nel corso della pre-adolescenza tra i 10 ed i 13 anni. Piccola curiosità: anche se di poco le bambine preferiscono il classico libro cartaceo rispetto ai bambini.