A Padova alcuni bambini, 18 per l’esattezza, nonostante il posto assicurato negli asili della città “hanno rinunciato” al loro posto all’interno delle classi. La motivazione? I loro genitori no-vax non hanno voluto vaccinarli come previsto dalla legge.
Spiega nello specifico l’assessore alle politiche educative e scolastiche Cristina Piva:
Ci risulta che una ventina di bambini non si sono presentati. I posti verranno mantenuti fino a ottobre, come se il bambino fosse in malattia. Le famiglie erano state avvisate quest’estate e nessuno ha protestato, anzi, qualcuno è venuto a scuola con nonni e baby sitter perché sapeva già che sarebbe tornato indietro.
Diversa storia viene raccontata dai No-Vax del Corvelva, il Coordinamento veneto per la libertà di vaccinazione, per i quali i sette piccoli in età da asilo nido e undici in procinto di iniziare le scuole materne, sarebbero invece stati respinti ai cancelli di nidi e materne comunali. Secondo quello che sottolinea il Corriere del Veneto, i genitori non avevano ancora presentato, al momento dell’apertura della scuola, l’autocertificazione introdotta necessaria per entrare in classe. Non bisogna dimenticare che è tuttora in vigore la legge Lorenzin che prevede l’obbligo di vaccinazione, pena il non ingresso in classe per i bambini fino ai 6 anni.
Purtroppo per i genitori ancora non sono entrati in vigore gli emendamenti contenuti nel cosiddetto Dl “proroghe” che spostano all’anno scolastico 2019/2020 il divieto di accesso ai servizi educativi per i bambini le cui famiglie non presenteranno documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione, importante per la salute dei più piccoli. Essi saranno “attivi” da prossimo 23 settembre.