Tutte le mamme o le future mamme lo sanno: in gravidanza un must è l’assunzione quotidiana di acido folico, un integratore che viene generalmente assunto sotto forma di pillole per evitare il rischio di dare alla luce un bimbo affetto da spina bifida. Ora sembra non servire più, almeno negli Stati Uniti… è dal 1998, infatti, che il governo americano ha varato una disposizione secondo la quale tutti i prodotti a base di cereali venissero arricchiti di acido folico della vitamina B per aiutare a prevenire i difetti genetici di questo tipo. Da uno studio risulta ora che le donne non avrebbero più necessità di assumere ulteriormente acido folico in gravidanza anche sotto forma di pillole.
PERCHE’ SMETTERE L’ACIDO FOLICO IN PILLOLE
Ora, il rischio, è che assumere acido folico in pillole durante la gravidanza non offra alcuna protezione aggiuntiva contro la spina bifida, ha dichiarato la dottoressa Martha Werler sulla rivista Epidemiology. Nonostante questo, gli esperti continuano a consigliare di assumere 400mg di acido folico al giorno, specialmente nelle prime fasi della gravidanza, quando è più probabile che i difetti alla spina vertebrale si formino. Che fare dunque? Acido folico sì o acido folico no?
Misteri della ricerca.