Il rischio di aborto è uno dei principali timori di molte donne in dolce attesa. L’evento si presenta durante i primi tre mesi di gestazione, in particolare dalla diciottesima-ventesima settimana. Le cause principali che portano ad un’interruzione di una gravidanza sono numerose.
Nella maggior parte dei casi l’aborto può essere dovuto ad anomalie genetiche, ad una malformazione dell’utero (piccolo, setto, incontinenza cervicale), diabete, da uno squilibrio ormonale, da una contrazione di malattie infettive. Un maggiore pericolo è rappresentato anche dall’uso di alcuni farmaci antidolorifici. Lo afferma una ricerca portata a termine da un gruppo di ricercatori dell’University of Montreal. Lo studio ha coinvolto 4750 donne che avevano avuto l’interruzione di una gravidanza. Queste ultime sono state poi confrontate con un gruppo di 50 donne che invece avevano portato a termine la gravidanza.
Probabilmente le donne che avevano avuto degli aborti, avevano assunto durante la gravidanza farmaci antidolorifici come per esempio il diclofenac, l’ibuprofene e/o il naprossene. L’unico farmaco che invece non risulta essere un rischio per la gravidanza, è l’aspirina. L’ibuprofene, contenuto in molti farmaci come la cibalgina, il moment, il nurofen deve essere necessariamente assunto dopo prescrizione medica onde evitare effetti collaterali indesiderati. E’ consigliato assumere farmaci a base di paracetamolo come Efferalgan, Tachipirina eccetera.