L’assunzione dell’acido folico prima e durante la gravidanza è fondamentale per la salute del bambino in quanto serve per prevenire malformazioni. L’importante è non assumerlo fino alla fine della gravidanza perchè secondo un recente studio australiano, pubblicato dall’American Journal of Epidemiology, favorirebbe il rischio di sviluppare l’asma nel nascituro.
Lo studio è stato seguito da un gruppo di ricercatori dell’Università di Adelaide in Australia, coordinati dal dottor Michael Davies.
Il dottor Davies e il suo gruppo di ricerca hanno misurato la frequenza dell’asma in più’ di 400 bambini le cui madri erano state seguite fin dall’inizio della gravidanza.
Essi hanno così notato come circa il 21% dei soggetti aveva sviluppato l’asma entro i 3 anni di eta’, e la stessa percentuale aveva l’asma a 5 anni. Inoltre, i bambini le cui madri assumevano l’acido folico a termine della gestazione (dopo la 30° settimana) avevano il 25% in più di offrire d’asma a 3 anni rispetto ai bambini le cui mamme non prendevano più’ quei supplementi a fine gravidanza. Erano anche più’ alte le probabilità’ che i sintomi dell’asma continuassero fino ai 5 anni.
Secondo sempre il dottor Davies, è possibile che questo interferisca con i geni regolatori del sistema immunitario nel tessuto polmonare, rendendolo più’ vulnerabile alle reazioni allergiche. Poiché’ il sistema immunitario del feto si sviluppa alla fine della gravidanza, l’acido folico preso in quelle settimane potrebbe influire sul futuro rischio di asma del bambino.
Molto importante evidenziare come non sia invece stato trovato nessun collegamento tra l’asma e l’acido folato la forma naturale dell’acido folico che si trova in alimenti come fagioli, lenticchie, noci, succo d’arancia e spinaci.
In ogni caso, la ricostruzione dell’Università di Adelaide è solo un ipotesi; i ricercatori sono al lavoro per approfondire l’argomento.