Fino a quando i bambini devono dormire con i genitori? E’ da sempre oggetto di dibattito il momento in cui portare i piccoli a dormire all’interno della propria stanza: quando lo stare nella stessa stanza diventa troppo? Ecco cosa ne pensano i pediatri.
Il fatto che i neonati necessitino di attenzione costante, anche durante la notte è qualcosa di inconfutabile: ecco quindi che averlo nella propria camera da letto non rappresenta un problema perché è un qualcosa che apporta benefici ad entrambe le parti. I genitori infatti possono subito provvedere alle sue necessità senza troppo stress e con la comodità del ridurre i tempi.
Questa abitudine però, secondo la maggior parte dei pediatri, dovrebbe essere interrotta con il raggiungimento del primo anno di età del bambino, momento in cui non vi è più pericolo di SIDS, ovvero la sindrome da morte in culla. Dopo i 12 mesi è possibile per i piccoli godere del nuovo approccio alla nanna da soli o con i fratellini: in questo modo si evita il crearsi di una co-dipendenza tra i figli ed i genitori ed allo stesso tempo si riesce a “responsabilizzare” tutte le parti coinvolte.
Per quel che concerne il dormire insieme ai genitori nel corso del primo anno di età non è stato inserito appositamente il co-sleeping, ovvero il dormire nel lettone del bambino. Vi sono degli effetti positivi derivanti dal contatto pelle a pelle, ma allo stesso modo questo non deve divenire qualcosa di “continuo“. Una volta che i minori avranno conquistato la propria stanza non dovranno essere lasciati a se stessi ma semplicemente curati in modo diverso.