La depressione nei bambini è stata recentemente diagnosticata, in via sperimentale, utilizzando l’intelligenza artificiale: si tratta di un grande passo in avanti a livello medico, soprattutto in una società dove si pensa che l’ansia e la depressione siano problemi solo degli adulti.
Un atteggiamento generale che spesso e volentieri porta a rendere la diagnosi di queste malattie più complessa nei più piccoli, rendendo quindi più complicato l’approccio ed un’eventuale cura. E’ per questo motivo che è stato accolto con estrema positività ciò che un gruppo di scienziati americani sono riusciti a fare, ovvero lo sviluppo di uno strumento di diagnostica basato sull’intelligenza artificiale in grado di riconoscere la presenza di questo problema.
E’ importante ricordare che i disturbi mentali che spesso “esplodono” in età adulta sviluppano le loro basi nel corso dell’infanzia, periodo nel quale non si fa troppa attenzione a segnali che possano indicare ansia o depressione a meno che gli stessi non si presentino con eccessiva veemenza. I ricercatori dell’Università del Vermont, proprio per eliminare tale problematica hanno dato vita ad uno strumento diagnostico capace di riconoscere i sintomi dei due disturbi sopracitati partendo dal linguaggio del bambino.
Per raggiungere il loro scopo gli scienziati hanno lavorato con un campione di 71 bambini di età compresa tra tre e otto anni. E’ stato richiesto agli stessi di raccontare una storia di tre minuti in condizioni di stress elevato: elaborando i dati è stato quindi sviluppato un algoritmo che sembrerebbe essere in grado di eseguire una diagnosi di ansia o depressione con una precisione pari all’80% solo utilizzando le parole dei bambini.
Gli scienziati sono ora al lavoro per trasformare l’algoritmo in uno strumento di diagnostica clinica.