Threenager è già da solo un termine difficile da pronunciare. Eppure sta salendo le cronache prepotentemente perché indica quei bambini di tre anni ribelli e capricciosi al pari degli adolescenti.
Il comportamento dei threenager
E va detto che si tratta di un fenomeno sempre più diffuso e che necessita di essere “fermato” il prima possibile. Soprattutto perché già è difficile gestire ragazzi di una certa età comunque dotati di un maggiore spirito critico. Avere a che fare con i threenager è ancora più difficile. Proprio perché a tre anni, il capriccio è servito su un piatto d’argento.
Dobbiamo infatti comprendere che a tre anni i bambini iniziano ad avere a che fare con le proprie emozioni e si trovano a doverle gestire. Non solo: iniziano anche a comprendere i sentimenti altrui e questo può portarli a provare frustrazione o rabbia, nel caso la gestione non riesca a essere corretta.
La causa del comportamento dei threenager è essenzialmente fisiologica. Stanno crescendo e si trovano ad avere a che fare con un mondo che non sono ancora perfettamente in grado di gestire. Proprio per via della loro età. Ed è per questo che possono essere comparati in parte ai teenager. È colpa dei genitori se questo accade? No.
Ma riusciva a educarli nel modo giusto può aiutare a gestire le crisi dei threenager. È un po’ come dovremmo fare con dei figli adolescenti: dobbiamo impostare dei limiti coerenti e chiari per i bambini. I nostri piccoli devono riconoscere i limiti imposti loro e sentirsi all’interno di questi sicuri nell’esplorazione della loro esistenza.
Lavoriamo su noi stessi per il loro bene
Le regole devono essere fatte rispettare anche dai nonni e dalle istituzioni scolastiche. Allo stesso tempo dobbiamo però lavorare su noi stessi e renderci conto che parliamo sempre di un bambino di tre anni. E non di una persona in grado di gestire le proprie emozioni. I capricci ci saranno e non si può pretendere che non ci siano.
Per questo motivo, soprattutto in relazione ai limiti che mettiamo e alle loro reazioni, dobbiamo essere pazienti e mantenere la calma. Solo in questo modo possiamo aiutare i threenager ad affrontare crisi improvvise o comportamenti ribelli. Dobbiamo evitare di rispondere alle provocazioni perpetrate.
E questo soprattutto perché parliamo di bambini che non hanno la capacità cognitiva per comprendere le ragioni delle cose. È quindi meglio ignorare un capriccio è cercare di distrarlo quando ne fa o risponde male. Certo possiamo segnalare con pazienza che un certo comportamento non debba ripetersi.
Soprattutto se il problema è legato alla ricerca di autonomia del bambino, dobbiamo offrire lui delle scelte alternative per gestire la situazione.