DI COSA SI TRATTA? La pertosse o tosse asinina è un’infezione batterica che ostruisce le vie aeree con il muco.
PERIODO DI INCUBAZIONE: dai 7 ai 14 giorni.
PERIODO INFETTIVO: dai primi sintomi fino a quattro settimane dall’inizio della tosse.
COME SI RICONOSCE? Inizia come un normale raffreddore e dopo circa due settimane compaiono gli attacchi di tosse. Questi attacchi sono estremamente insistenti e rendono difficile la respirazione del bambino. Il bambino potrebbe avere difficoltà respiratorie e vomitare. A volte, l’inspirazione dopo il colpo di tosse assomiglia ad un vero e proprio rantolo.
QUAL E’ IL TRATTAMENTO? Se il bambino ha attacchi violenti di tosse e convulsioni che tendono a peggiorare il medico potrebbe prescrivere degli antibiotici. Il bambino dovrebbe mangiare dei cibi morbidi, facili da inghiottire e bere tanto. Bisognerebbe anche incoraggiarlo ad espellere il muco facendolo sedere in braccio e colpendolo leggermente dietro la schiena quando tossisce.
LA MALATTIA HA QUALCHE COMPLICAZIONE? In casi gravi il bambino potrebbe avere bisogno di andare in ospedale per una terapia di ossigeno e un trattamento di reidratazione. A volte, però un forte attacco di pertosse può danneggiare i polmoni e renderle vulnerabili alle infezioni dei bronchi. Tra le infezioni secondarie troviamo la polmonite e la bronchite.
PREVENZIONE: l’unica misura preventiva primaria è la vaccinazione.
COSA NON FARE: non serve recarsi in alta montagna, su cabinovie o aerei, secondo una credenza che l’aria povera di ossigeno possa ridurre la proliferazione della malattia.
RIAMMISSIONE A SCUOLA: il bambino può tornare all’asilo o a scuola dopo 5 giorni dall’inizio della terapia antibiotica.
Fabio Pancrazi 19 Ottobre 2011 il 09:16
1) Se un imprenditore agroalimentare si sveglia una mattina e decide di produrre uno SCIROPPO PEDIATRICO PER LA TOSSE DEI BAMBINI, basta che invii un’autocertificazione al Ministero della Salute?
2) Poi può produrre lo sciroppo per la tosse nei locali dove generalmente prepara, lavora o trasforma i suoi prodotti agroalimentari?
3) E commercializzare lo sciroppo per la tosse come “dispositivo medico CE”?
4) a – scansando le relative verifiche dell’AIFA (agenzia del farmaco) sulla correttezza delle modalità di produzione (il farmaco da banco non può scansarle); b – non essendo così assoggettato alla sorveglianza di un organismo notificato (come lo sono invece i dispositivi medici di classe IIa, IIb e III); c – eludendo la normativa europea relativa ai medicinali vegetali tradizionali?
5) E questo “dispositivo medico CE” se prescritto dal dottore ha diritto pure alla detrazione del 19%?
Secondo me qualcosa non funziona! Ritengo che uno sciroppo per la tosse (specie pediatrico) NON agisca per EFFETTO BARRIERA / MECCANICO e quindi non possa definirsi “dispositivo medico”.