Uno spot alimentare ogni cinque minuti. E’ quanto deve subire un qualsiasi bambino italiano che guarda la tv per tre ore al giorno. Lo denuncia Valeria Del Balzo, del Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione all’Universita’ La Sapienza di Roma nel suo intervento alla IV edizione di ‘Nutrimi’, convegno internazionale di Nutrizione Pratica, in corso a Milano.
OBESITA’ INFANTILE E TV
L’obesità infantile colpisce circa un bambino su quattro e la prima causa è l’abuso di tv e videogiochi, non solo perché li induce alla sedentarietà, tenendoli incollati al video per oltre 5 ore al giorno ma anche perché promuove loro continuamente, attraverso la pubblicità, uno stile di vita votato al consumo, in particolare di bibite gassate, snack calorici ed altri alimenti, colpevolmente proposti dall’industria, che rendono piacciono molto ai bambini ma li rendono sempre più ”paffutelli”, oltre ad influire addirittura, come è stato dimostrato, a livello ormonale.
RICONOSCERE IL PROBLEMA
A ciò si aggiunge l’incapacità dei genitori, un fenomeno psicologico dimostrato dalla ricerca scientifica, di riconoscere nel proprio figlio un bambino obeso e la loro cronica mancanza del tempo e della volontà necessari per prestare più attenzione alla propria prole. I danni dell’obesità infantile non sono da sono da trascurare, se s’è chi prevede che quella dei bambini obesi potrebbero essere la prima generazione a morire prima dei genitori.
La soluzione? Spegnete la tv ai vostri figli, proponendo loro valide alternative che li inducano a muoversi, divertirsi e socializzare all’aperto.