Puzzole alla riscossa: quando i film per bambini non sono film di serie B

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Nonostante il titolo non faccia una gran impressione (quello originale è un po’ più carino), “Puzzole alla riscossa” è un esempio di come i film per bambini non siano sempre classificabili come pellicole di serie B. Una grande società immobiliare che ha in progetto di abbattere l’ennesima foresta per far spazio ad un complesso residenziale sta per ritrovarsi contro un banda di agguerriti animali. Non solo le puzzole del titolo (che poi non hanno un ruolo centrale, semmai è l’orsetto lavatore il vero leader) ma anche orsi, scoiattoli, aquile e via dicendo, tutti sono coalizzati nelle perfide vendette ai danni di chi vuole distruggere il loro habitat naturale per soldi.

PUZZOLE ALLA RISCOSSA
Scegliendo di far “recitare” animali veri, con solo qualche aiutino della tecnologia digitale per le sequenze più complesse, Puzzole alla riscossa già dimostra la propria serietà assieme all’intenzione di rivolgersi senza inganni ma con gusto e intelligenza ad un certo tipo di pubblico, quello preadolescenziale. Nonostante Hollywood abbia spesso battutto il terreno della commedia per famiglie (che poi vuol dire commedia per bambini) adottando punti di vista normalizzanti, acquietanti e se non quasi reazionari, non è questo il caso.

UN RACCONTO “DA BAMBINI”
Non bisogna infatti lasciarsi ingannare dalla scoraggiante presenza di Brendan Fraser perchè, a latere di tutte le ovvie e necessarie gag fisiche che riguardano la lotta ingaggiata contro la coalizione degli animaletti della foresta (molte delle quali davvero risucite), c’è un mondo guardato dal punto di vista infantile, senza che la trama coinvolga alcun bambino, che è privato dell’aura di rispetto e deferenza a tutti i costi spesso imposta scriteriatamente gli adulti.
Non solo infatti alcuni personaggi (come il magnate interpretato dallo straordinario Ken Jeong) sono palesemente dotati di un doppio livello di lettura comica, e quindi in grado di divertire in una maniera i bambini e in un’altra gli adulti, ma anche il resto delle figure che ruotano attorno ai protagonisti, quindi l’universo di riferimento e la metafora della società, sono grotteschi, avidi e bacchettoni. In Puzzole alla riscossa si ride degli anziani, delle bibliotecarie, delle segretarie, delle forze dell’ordine e via dicendo cioè di tutte quelle figure che, in maniera maggiore o minore, sono forme d’autorità se viste da un bambino. Anche la gente, intesa come massa, non è dipinta a tinte rosee. Contrariamente a quello che si vede nel cinema per famiglie più svogliato, la società non si schiera accanto ai buoni nel momento decisivo, cioè quando si deve scegliere se stare con la natura o con i cattivi che la vogliono distruggere, anzi le ovazioni sono tutte per chi promette loro denaro. Scelta discutibile ma di certo più rispettosa della realtà.

Fonte: Mymovies

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