Traumi infantili: i bambini dell’Aquila soffrono di Sindrome Post Traumatica da Stress

di Redazione 1

Rivivere mille volte, come in un incubo, la stessa scena. ‘Rivedere’ continuamente quella notte del 6 aprile 2009, quando il terremoto ha colpito L’Aquila e i paesi limitrofi uccidendo più di 300 persone. La sindrome post traumatica da stress (Dpts), un disturbo avvertito dalle persone esposte a calamità o catastrofi naturali, colpisce specialmente i bambini. Il 20% di quelli che hanno vissuto il sisma ancora oggi rivive, ogni giorno, le immagini di quella terribile notte.

LA SINDROME POST TRAUMATICA DA STRESS ALL’AQUILA
E’ il primo risultato emerso dal progetto ‘Rainbow’, voluto dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, con la collaborazione dell’Ordine dei ministri degli Infermi Camilliani, la Caritas italiana e circa 50 pediatri abruzzesi, presentato oggi nella Capitale durante una conferenza. Il dato si riferisce ai primi mille questionari ritirati sugli oltre 7 mila bambini coinvolti nel progetto. Le domande sono state rivolta a bambini tra i 3 e i 14 anni.
Nella prima fase del progetto – spiega Stefano Vicari, responsabile della neurochirurgia infantile del Bambino Gesù – volevamo stabilire quanti bambini manifestassero disturbi di tipo psicopatologico. Nella seconda fase, invece, effettueremo visite neuropsichiatriche a chi ha avuto questi problemi“. Questo avverrà presso la Casa Stella Polare di Torretta (L’Aquila), in un edificio messo a disposizione dall’Arcidiocesi locale. “In città – prosegue l’esperto – la media di bambini colpiti da Dpts è del 20%, che scende al 10% nelle località limitrofe. Sono solo dei primi dati – conclude Vicari – però è evidente l’incidenza di alcune psicopatologie nelle zone colpite dal sisma“.

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