E’ in Sicilia l’unica località italiana che può fregiarsi di due bandiere verdi, il riconoscimento dato dai pediatri alle spiagge a misura di bambino. “Campobello di Mazara (Trapani) ha ottenuto quest’anno ben due bandiere verdi, per le spiagge di Tre Fontane e Torretta Granitola“, spiega all’Adnkronos Salute Italo Farnetani, pediatra e professore a contratto all’Università di Milano Bicocca, che per il terzo anno ha realizzato un sondaggio fra i colleghi, individuando 25 spiagge incontaminate e ‘a tutta natura’, ideali per i grandi ma anche per i loro bimbi.
LE SPIAGGE A MISURA DI BAMBINO
“Ho condotto un sondaggio fra 115 pediatri – ricorda Farnetani, alla vigilia della consegna al sindaco di Campobello delle due bandiere verdi, durante una cerimonia in programma il 13 agosto – Così è venuta fuori la lista di 25 luoghi in cui la natura regna incontaminata. Senza animazione e mini-club, ma con la tranquillità ideale soprattutto per le famiglie con bambini sotto i sei anni, visto che fino a quell’età i piccoli amano giocare soprattutto con la mamma e il papà. Fino a sei anni, infatti, i genitori possono andare dove vogliono perché ai figli basta poter giocare con loro, mentre dopo bisognerà garantire la presenza di un folto numero di coetanei“.
COME RICONOSCERE LE SPIAGGE A MISURA DI BAMBINO
Per chi è già in vacanza, il pediatra suggerisce una serie di elementi da tenere d’occhio per capire se la località prescelta è a misura di bambino, ma soprattutto sicura. “Sulla base delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità contenute nelle linee guida riguarda l’uso delle spiagge marine o di laghi e fiumi – dice l’esperto – si può, infatti, realizzare uno schema in dieci punti: i primi cinque sono elementi che devono essere presenti. Gli ultimi cinque, al contrario, devono essere assenti“.
Ecco dunque le dieci cose da osservare e valutare su spiaggia, battigia o fra le onde (i primi devono essere presenti, gli ultimi assolutamente no):
1) Acqua limpida (è una forma di prevenzione perché permette di identificare ostacoli sommersi);
2) Assistenti ai bagnanti (ci deve essere la presenza di torri, il servizio non deve essere mai interrotto, gli assistenti devono indossare l’uniforme per facilitare l’identificazione, e devono essere spesso in acqua per mettersi col sole alle spalle e controllare meglio);
3) Pulizia (presenza di bidoni, assenza nella sabbia di conchiglie rotte, vetri, residui di lattine…);
4) Presenza di percorsi con corde e boe (per delimitare le vie d’ingresso in acqua di natanti o surf);
5) Poco affollamento in modo da lasciare spazi sufficienti fra i bagnanti.
I cinque punti ‘KO’ (non devono esserci mai):
6) Rifiuti abbandonati (in particolare cestini e bidoni non devono essere mai pieni, ma svuotati rapidamente);
7) Patina oleosa sulla superficie dell’acqua;
8) Catrame;
9) Alghe non raccolte nella battigia o nella sabbia;
10) Degrado ambientale.