Solo a pensarci, a molte viene il mal di testa. Come e quando affrontare l’argomento più spinoso tra genitori e figli? Ecco i suggerimenti di Leopoldo Mancaniello, psicoterapeuta esperto in sessualità a Verona, per conto di Psychologies.
Mantenere un dialogo nel tempo
Fin dai primi anni di età è importante avere un atteggiamento naturale quando si parla di sesso. È fondamentale infatti che la sessualità diventi un argomento senza tabù nel processo educativo e che la sfera sessuale sia sempre collegata a quella sentimentale. Mantenere un dialogo nel tempo aiuta infatti i bambini ad ascoltare la propria energia vitale per riuscire a vivere con consapevolezza una sessualità serena e armoniosa.
Assecondare le loro curiosità
“Da dove vengo?”, “Come si fanno i bambini?”. La curiosità dei piccoli esige una risposta. Breve e sincera. Alle domande dei bambini, che spinti dalla sete di conoscenza di sé e dell’altro esplorano il corpo e le sensazioni con il “gioco del dottore”, è bene rispondere dicendo la verità ed evitando spiegazioni di fantasia. Per esempio, meglio non raccontare la storia della cicogna, ma spiegare che il neonato si forma nella pancia della mamma perché il papà ha messo un “semino” e la mamma lo ha accolto in un “ovetto” per nutrirlo e farlo crescere. Oggi i bimbi sono più smaliziati rispetto a un tempo perché vedono immagini di sesso più o meno esplicite in tv e non si accontentano quindi delle favole.
Usare il loro linguaggio
Essere chiari utilizzando parole semplici che appartengono al vocabolario dei bambini è il modo migliore per farsicapire senza creare incomprensioni o dubbi. Il linguaggio dei piccoli è essenziale, racconta la realtà così com’è e non permette interpretazioni diverse. Con i bambini più piccoli è consigliato usare termini a loro più familiari (farfallina, pisellino…) che, con il tempo, verranno sostituiti da una terminologia più corretta.
Gracye 29 Giugno 2011 il 15:30
I can’t belveie I’ve been going for years without knowing that.