Ogni 4 ore una persona riceve una diagnosi di sclerosi multipla, con un numero totale di malati che oggi si attesta a 60 mila nel nostro Paese. E sono molti i giovani: rappresentano il 50% di tutti i pazienti. Quando la malattia viene loro diagnosticata, la maggior parte dei giovani ha tra i 20 e i 30 anni: li colpisce nel pieno della vita, i progetti per il futuro hanno un arresto. Per loro diventa prioritario, allora, capire e sapere, per poter decidere come impostare la propria vita. Lo ricorda l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) che quest’anno al programma ad hoc avviato per i giovani dedica “Una mela per la vita“, iniziativa che ha raccolto nelle piazze italiane 2 milioni e 400 mila euro, in parte destinati proprio al progetto giovani.
Una mela per la vita
All’Aism, oltre ai servizi, i giovani chiedono aiuto anche per ottenere supporto psicologico, per avere indicazioni sui diritti per come muoversi nell’ambito del lavoro. Il programma ‘Giovani oltre la Sm’ – si legge in una nota – nasce con l’obiettivo di accogliere le esigenze dei malati sin dal momento della diagnosi. “Chi riceve una diagnosi di sclerosi multipla non deve temere la malattia. Oggi si può combattere anche con la consapevolezza di poter contare su ogni fonte di informazione che risponde ad ogni domanda e ad ogni richiesta di aiuto“, spiega il presidente Aism, Agostino D’Ercole.
Conclusa “Una mela per la vita” nelle 3 mila piazze italiane, continua però la manifestazione di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa dall’Aism per sostenere la ricerca scientifica e incrementare i servizi sanitari e sociali destinati ai malati.
Come aiutare la ricerca per la sclerosi multipla
Fino a oggi, infatti, è possibile donare 1 euro alla ricerca sulla sclerosi multipla tramite Sms solidale al 45593 da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coopvoce, oppure chiamare lo stesso numero da telefono fisso Telecom Italia e contribuire con 2 euro. I fondi con sms solidale andranno a sostenere nello specifico un progetto di approfondimento metodologico per l’utilizzo degli strumenti di diagnosi dell’insufficienza cerebro spinale venosa cronica (Ccsvi).