Sì ai regali, meglio se alla moda, e nessun sacrificio o restrizione a tavola. E ancora. No ai fuochi d’artificio, neppure quelli considerati innocui, e no a bugie sull’esistenza o meno di Babbo Natale: ecco alcuni segreti per avere la ‘patente’ del perfetto genitore. Poche regole da tenere bene a mente per trascorrere, insieme ai propri figli, un sereno Natale. A indicarle all’Adnkronos Salute è il pediatra Italo Farnetani dell’università di Milano-Bicocca, che in vista del periodo natalizio ha stilato una sorta di vademecum a riguardo: consigli rivolti alle mamme e ai papà su come comportarsi durante le festività.
I regali
Natale, per i più piccoli, è soprattutto tempo di doni sotto l’albero. Per Farnetani, “i regali vanno scelti alla moda, perché sono una garanzia di gradimento e successo. Infatti le ditte scelgono i prodotti in base a ricerche sui gusti e le preferenze dei bambini. Inoltre – aggiunge – bisogna considerare sempre che bambini e adolescenti vogliono sentirsi uguali ai coetanei, per questo tendono a seguire le mode e avere anche gli stessi gusti“. Va bene regalare anche televisori e computer, “ma è bene – secondo l’esperto – non collocarli nella camera dei bambini perché favorirebbero l’isolamento dalla famiglia“.
Per quanto riguarda il prezzo, Farnetani consiglia di “non scegliere mai né giochi troppo costosi né troppo economici e soprattutto meglio un gioco in più che uno in meno. Importante invece è scegliere giochi che permettano di giocare anche in compagnia, con altri bambini o con gli adulti, meglio se con i genitori. Il gioco così – spiega – non sarà una forma di chiusura per il bambino, ma un modo di aggregazione e di inserimento nella vita di relazione. Come indicazione generale, i giochi da tavolo sono graditi a tutti, le bambole sono il regalo preferito dalle bambine, mentre automobiline e trenini lo sono per i maschietti“.
Il segreto di Babbo Natale
Molto importante, per i bimbi, è poi la figura centrale di queste feste: Babbo Natale. Verso gli 8-9 anni, però, alcuni bambini iniziano ad avere dei dubbi sull’esistenza o meno di Santa Claus. “I genitori – spiega Farnetani – non devono dire mai bugie. Finché i bambini ci credono in modo assoluto dovranno coltivare la cosa. Ai primi dubbi, i genitori dovranno sostenere sì l’esistenza di Babbo Natale, anche in modo convinto, ma senza insistere troppo, rispondendo ai dubbi che il bambino si pone senza portare eccessive giustificazioni o prove sulla sua esistenza“.
“In tal modo – aggiunge l’esperto – quando dopo qualche mese i figli si convinceranno che effettivamente Babbo Natale non esiste, i genitori non avranno investito troppo della loro credibilità su un argomento che è destinato a risultare un insuccesso, ma nello stesso tempo non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola, alla quale anche i grandi, se potessero, vorrebbero credere“.
Il cibo e i dolci
Durante le feste natalizie il cibo ha poi una importanza fondamentale perché i vari pranzi, per esempio quelli di Natale o dell’Epifania o il cenone di San Silvestro, assumono spesso un ruolo centrale nella festa. Per Farnetani, “è assurdo pensare di cambiare lo stile di regime alimentare o, ancora peggio, cercare di ‘fare la dieta’ durante le feste. Dal 24 dicembre al 6 gennaio – sottolinea – si deve dimenticare ogni tipo di restrizione alimentare. Al contrario sarà importante portare in tavola le ricette e i piatti regionali perché questa è un’occasione importante per fare acquisire ai figli le radici con i propri luoghi“.
Via libera e nessuna restrizione anche per quanto riguarda panettoni, pandori o torroni. “I dolci – spiega Farnetani – fanno parte integrante della festa e per questo non vanno lesinati, ma si deve evitare che la grande abbondanza natalizia ne incrementi l’assunzione eccessiva come fuori pasto, cioè che il bambino li mangi in continuazione. La soluzione è perciò mangiarli e farli mangiare solo in compagnia, quando sono un occasione per fare festa, e mai lasciare il bambino da solo a mangiare i dolci, per esempio mentre guarda la televisione“.
Niente alcol fino a 12 anni
No assoluto invece alle bevande alcoliche. “L’alcol – sottolinea l’esperto – va assolutamente vietato fino all’età di 12 anni e non è da concedere nemmeno per i brindisi. Dopo i 12 anni i genitori potranno dare gli alcolici per il brindisi, ma solo se saranno i figli a richiederlo e comunque mai ai pasti. Gli effetti negativi della minima quantità di alcol che viene assunta con i brindisi viene infatti compensata da due vantaggi: il primo è di far sentire l’adolescente ormai ‘grande’, rafforzandogli l’autostima, il secondo di farlo sentire maggiormente legato alle tradizioni“.
Niente botti di Capodanno
Banditi anche i cosiddetti botti di Capodanno. Anche perché, per Farnetani “non esistono fuochi d’artificio sicuri. I bambini, e possibilmente anche gli adolescenti – spiega – non devono mai usarli da soli, nemmeno quelli più innocui. Il fatto che ci siano fuochi di artificio a norma di legge non significa che non siano pericolosi“. Durante le feste, l’esperto consiglia inoltre di mandare a letto i figli solo “quando gli si chiudono gli occhi e farli dormire quanto vogliono al mattino“.
Se il bimbo è malato nei giorni di festa
Per Farnetani, infine, i malanni tipici di questo periodo (tosse, raffreddore, mal di gola) non devono rappresentare un ostacolo a passare le feste insieme. “I bambini, anche se piccoli, possono essere trasportati da una casa all’altra, purché – suggerisce – siano ben coperti e i più piccoli eventualmente anche avvolti in una coperta“.