Tommy e Annika si misero a osservare attentamente Pippi, per capire quale dovesse essere il comportamento del perfetto cercatore. Pippi correva da un lato all’altro della strada, facendosi solecchio con la mano, e cercava affannosamente. Di tanto in tanto si inginocchiava, frugava tra le assi di uno steccato, poi si fermava delusa. “Che strano, avrei giurato di veder luccicare dell’oro!”
“Ma bisogna proprio raccogliere tutto quello che si trova?” si informò Annika.
“Sì, tutto quello che giace per terra” disse Pippi.
Avevano fatto pochi passi che videro, disteso in un prato, un vecchio signore addormentato di fronte alla sua villa.
“Ecco, quello giace in terra e noi l’abbiamo trovato!” esclamò Pippi. “Quindo prendiamolo!”
Tommy e Annika la guardatrono con gli occhi fuori dalle orbite.
“No, no, Pippi, non possiamo mica portarci via un nonnetto; non si usa” disse Tommy. “E poi, che cosa ne faremmo?”
“Che cosa ne faremmo? Ma si può usare in mille modi! Potremmo per esempio tenerlo in una gabbia da conigli, invece di un coniglio, e nutrirlo con foglie di radicchio. Mi fa una rabbia pensare che forse arriva un altro cercatore e ce lo porta via!”
Che tesoro ho trovato!
Proseguirono. D’improvviso, Pippi gettò uno strillo acutissimo.
“Mai e poi mai ho visto qualcosa di simile!” gridò, sollevando dall’erba una vecchia latta tutta arrugginita. “Che tesoro ho trovato, che tesoro! Pensate che non si hanno mai barattoli a sufficienza!”