Tempo fa un cucciolo di corvo assai vivace e irrequieto se ne andava a zonzo tutto il giorno sbirciando in faccende che non lo riguardavano. Ficcava il becco in ogni cosa e non perdeva l’occasione di fare scherzi o dispetti ad ogni animale. Quel mattino però, la sua monelleria lo spinse a compiere ciò che non avrebbe mai dovuto fare. Si intrufolò infatti in una piccola casa situata al limitare del bosco e lesto, lesto rubò un bel pezzo di carne sistemato sul davanzale della finestra spalancata. Per sua sfortuna il contadino fece in tempo ad accorgersi del furto e, senza esitare, colpì il corvo con una pietra. Ecco fatto! Il ladro fu colpito in pieno.Quel pezzo di carne gli costò caro!
Ferito e spaventato il piccolo corvo se ne tornò al nido volando piano per il male, quindi si sdraiò sfinito tra le braccia della sua cara mamma. Questa, disperata per le condizioni del figliolo, scoppiò in lacrime sfogando la propria preoccupazione.
“Oh, mammina!” Disse il cucciolo “Prega gli Dei per me affinché guarisca la mia ferita”. Mamma corvo colma di tristezza rispose: “Povero piccolo mio, come puoi chiedere agli Dei un aiuto se non hai capito l’errore commesso?” Solo in quel momento il piccolo corvo comprese l’errore commesso e giurò a se stesso di non rubare mai più in vita sua.
La ferita si rimarginò
Fortunatamente la ferita riportata durante la scorribanda alla fattoria si rimarginò in fretta e il cucciolo riacquistò le forze. Quando fu completamente guarito poté tornare a svolazzare tra gli alberi ma, ricordandosi della promessa fatta, da quel giorno non toccò più ciò che non gli apparteneva. Aveva imparato a sue spese il significato della parola “furto”.
Fonti: favole di Esopo